In tutti i periodi di crisi la frase più in voga è sempre stata: “Bisogna ripartire dai giovani“. Questo significava, significa e significherà ricostruzione. Nuove fondamenta che sostituiscono le vecchie per creare qualcosa di diverso. In questi giorni più che mai – dopo l’eliminazione dai Mondiali – si parla del nuovo che non avanza, di un modello calcistico superato continuamente riproposto. C’è chi però da 20 anni pensa, vive e gioca un altro calcio. Un calcio portato avanti da una società che prima di tutto “seleziona gli uomini” secondo un’idea di familiarità. Questo è ciò che propone il Cittadella, club di Serie B che da sempre fa leva sui valori senza seguire il dio denaro, come ama affermare il suo direttore sportivo Stefano Marchetti.
Seguire le proprie idee per realizzare un disegno calcistico diverso non è sempre possibile. A Cittadella, però, questo lo fanno – e pure bene – da circa vent’anni. Una società solida e organizzata, una famiglia. “Perché famiglia è stare insieme e se sei famiglia sei squadra e se sei squadra non hai paura di ‘buttarti nel fuoco’ per l’altro”, ha raccontato il direttore sportivo Marchetti ai microfoni di gianlucadimarzio.com. Lo staff granata segue un progetto di crescita insieme ai ragazzi. “Ci facciamo guidare dalle idee, da ciò che esprimono – innanzitutto sotto il profilo umano – i calciatori perché fisiologicamente quelli che fanno bene facciamo fatica a tenerli l’anno successivo. E non ci possiamo permettere magari il bomber del campionato dell’anno prima. Peschiamo ogni anno dalle categorie inferiori, circa due terzi della nostra rosa viene dalla Serie C, siamo la catena di un percorso che i giovani debbono fare per crescere e ne siamo orgogliosi”.
Anche in questa stagione, il direttore ha deciso di puntare su un mix di esperienza e freschezza pescando tra i profili più interessanti della Lega Pro. A luglio 2021 è arrivato dalla Viterbese Mamadou Tounkara, attaccante classe ’96 scuola Barcellona e Lazio, e anche il terzino Alessandro Mattioli, ex Modena cresciuto nell’Inter. Simone Icardi e Vincenzo Ciriello si sono uniti invece ad agosto, entrambi provenienti dalla Casertana, che militava nel girone C. Nel mercato di riparazione a gennaio, Marchetti si è aggiudicato altre perle dalla Serie C: l’attaccante Ignacio Lores Varela dal Siena e il difensore Dario Del Fabro dalla Juventus U23. Anche Santiago Visentin, lo scorso anno alla Virtus Verona, dopo pochi mesi a Crotone, ha raggiunto il Cittadella.
Come detto in precedenza, questo “traghettare” i calciatori promettenti dalla Serie C alle serie maggiori non è cosa nuova. Il Cittadella si impegna da sempre in questo progetto. Un progetto fatto di valori e di idee, con un occhio sempre attento alla C. L’attuale rosa ne è l’esempio. A partire dalla retroguardia troviamo Domenico Frare (arrivato dal Pontedera nel luglio 2018), Daniele Donnarumma (Monopoli, settembre 2020) e Tommaso Cassandro (Novara, ma di proprietà del Bologna, settembre 2020). In centrocampo troviamo Alessio Vita e Nicola Pavan, arrivati nell’estate del 2019 rispettivamente da FeralpiSalò e Renate. Raggiunti, un anno dopo, dall’ala sinistra Camillo Tavernelli (Gubbio). Nel reparto avanzato altri due ex Serie C, Giacomo Beretta (Padova) ed Enrico Baldini (Fano), al Cittadella dagli inizi del 2021. Il modello “Citta” di Marchetti è ben chiaro, l’espressione di un calcio romantico che pesca, anche, dalla Serie C, un “calcio che fa bene al paese”.
A cura di Lucia Arduini
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