Il Napoli, Maicon al Sona e il destino rossonero: Ferrarese riparte dalla Lucchese
Il direttore sportivo ex Sona è pronto a ripartire dalla Lucchese: nel mirino c’è già Di Carmine del Catania.
Sono destinate a incrociarsi di nuovo le strade di Cluadio Ferrarese e della Lucchese. Eh si, perchè a Caio, è questo il suo soprannome, il rosso e il nero del Porta Elisa sono colori dai piacevoli ricordi. E non solo perchè lo scorso anno ha ricoperto il ruolo di capo scout della società, alla ricerca di giovani talenti da ingaggiare. Ha segnato qui, nel 1998, il suo secondo gol in Serie B: vestiva la maglia dell’Hellas Verona ed eravamo alla seconda giornata di campionato.
Una carriera che lo ha visto calcare l’erba da calciatore professionista dal 1995 al 2008, quasi ogni stagione con delle maglie differenti. Ma ci sono dei colori a cui è particolarmente legato. Uno di questi è l’azzurro di Napoli che lo ha catturato per il suo fascino e per gli innumerevoli campioni che hanno vestito questa maglia. In un’intervista rilasciata a numerodiez.com ha dichiarato: “Giocare a Napoli è una sensazione difficile da descrivere e ciò mi inorgoglisce“.
Gli altri colori protagonisti della sua carriera sono quelli della sua città, il giallo e il blu dell’Hellas Verona. “Giocare al Verona, da veronese, è stato un sogno. Da ragazzino ho sempre pensato ad arrivare in Serie A con la maglia della mia città e ce l’ho fatta“, queste le dichiarazioni rilasciate riguardo la sua esperienza veronese, sempre nella stessa intervista. A queste parole vanno aggiunte le prime emozioni che questa maglia gli ha fatto provare e l’incontro con il tecnico Attilio Perotti, figura fondamentale della sua carriera.
Una carriera tra la B e la C con 27 presenze in A. Da aggiungere anche le esperienze con le nazionali giovanili under 17 e under 18. Nel 1997 ha giocato addirittura l’Europeo rientrando nell’undici titolare che comprendeva Andrea Pirlo, Fabrizio Miccoli e Andrea Bonazzoli. Nel culmine della sua carriera è stato vicino anche a vestire anche la prestigiosa maglia dell’under 21, ma l’allenatore dell’epoca, Marco Tardelli, preferì schierare al suo posto Marco Rossi, che, coincidenza, vestiva in quegli anni la maglia della Lucchese.
Il suo passaggio da calciatore a dirigente
Dopo aver chiuso la sua carriera da calciatore nel 2017, le porte di Coverciano si riaprono a Ferrarese nell’anno successivo. Con una tesi intitolata “Evoluzione delle società sportive negli ultimi vent’anni“, Claudio Ferrarese diventa a tutti gli effetti un direttore sportivo.
Come dichiarato ripetutamente da lui stesso, questa opportunità deve essere un modo per ritornare nel calcio che conta, quello professionistico. Il suo obiettivo è quello di rivestire i tanti colori che lo hanno accompagnato nella sua carriera, ma, il suo cuore, è speranzoso di sedersi dietro la scrivania dei colori della sua città, il giallo e il blu di Verona.
Maicon al Sona: il capolavoro di Ferrarese
La sua carriera da direttore sportivo inizia nel triennio al Levico Terme, ma il suo nome ha iniziato a circolare nel 2021 quando dirigeva le operazioni del Sona, club veronese militante allora in Serie D. Qui, durante il mercato estivo, riuscì a portare un protagonista del triplete nerazzurro del 2010, Maicon, facendolo ripartire dai dilettanti. I due si sono incrociati in Serie A nella stagione 2006/2007, quando Ferrarese vestiva la maglia granata del Torino.
Un’operazione nata quasi per sbaglio, dalla segnalazione di un suo collaboratore, resa possibile dalla disponibilità immediata dal calciatore, affascinato sicuramente dal colpo d’occhio che il centro sportivo regala, vista la vicinanza al Lago di Garda. Auspici che lasciano ben sperare i tifosi della Lucchese, speranzosi di vedere Di Carmine in rossonero la prossima stagione. I rossoneri ripartono da Ferrarese e sono pronti a sognare in grande.