Coli Saco, qualità anche fuori dal campo: il bel gesto del centrocampista dell’Ancona
Il calcio come unica via d’uscita. Così è cresciuto Coli Saco. Lo sport che diventa un ponte tra il suo Mali e l’altezza dei grattacieli francesi. È lì che il classe ’02 muove i primi passi. Passi da gigante. E se in campo il ragazzo dimostra di saperci fare, fuori dal rettangolo verde non è da meno. Il centrocampista dell’Ancona, ora impegnato in nazionale col suo Mali, incontrerà un bambino di 9 anni suo connazionale, sbarcato dall’Ocean Viking proprio ad Ancona.
La storia di Coli Saco
“Dove sono cresciuto io tutti giocano in strada. Ho iniziato così: per noi è naturale. Nella nostra situazione hai 3 scelte: o fai il rapper, o diventi calciatore o inizi a spacciare. Io ho scelto subito il calcio. Giocare a calcio ci faceva dimenticare dei problemi a casa“. In una lunga intervista ai nostri microfoni, l’ex centrocampista del Napoli aveva puntato i riflettori sul suo passato. Infanzia difficile, che gli ha permesso di diventare un punto fermo dell’Ancona. E non solo. Dai ritiri con Spalletti e Garcia alla rivelazione del girone B. Calciatore intrigante. Qualità e quantità: prototipo del centrocampista moderno. Presente in fase difensiva, lucido quando si deve attaccare, con 6 gol e 1 assist sin qui in stagione.
Saco autore di un gesto unico
Coli Saco non ha dimenticato la strada percorsa per arrivare dov’è oggi. Sempre in salita e senza chiedere mai aiuto. Neanche quando «spesso, aprivo il frigo al rientro a casa, non trovavo nulla. E’ stato molto difficile». Molte volte, però, il panorama risulta essere sempre mozzafiato. E il giocatore maliano è pronto ad aiutare ragazzi con la sua stessa storia. Infatti, il tuttocampista dell’Ancona incontrerà un giovane ragazzo di 9 anni del Mali sbarcato nelle Marche grazie all’Ocean Viking. Queste le parole dell’ad dell’Ancona Roberta Nocelli: «Appena Coli Saco tornerà in Italia dopo gli impegni con la nazionale del Mali faremo in modo che possa incontrare il ragazzino maliano di 9 anni sbarcato dall’Ocean Viking ad Ancona qualche giorno fa. Queste storie fanno capire come il calcio possa essere veicolo di unione e fratellanza oltre ogni confine».