Reggiana, Diana: “Partita pesantemente condizionata dalla terna arbitrale. C’era tanta rabbia”
Un primo tempo sottotono e una grande ripresa: la Reggiana ottiene un punto contro il Cesena nel posticipo del girone B di Serie C. I bianconeri vanno in doppio vantaggio nella prima frazione di gioco con Pierini e Pittarello, ma poi Diana cambia musica. Il tecnico fa subito 3 cambi e svolta il match già dopo 11′, con il subentrato Zamparo che raccoglie l’assist di Libutti e a due passi segna l’1-2. Al 79′ riporta l’equilibrio Lanini su calcio di punizione. L’arrembaggio granata degli ultimi minuti non cambia il risultato.
Reggiana, le parole di Diana
L’allenatore granata ha commentato così la partita: “C’è rammarico per il risultato, nonostante il Cesena sia molto forte. Abbiamo reagito bene nel secondo tempo, abbiamo dimostrato carattere, ma la partita è stata condizionata dagli errori arbitrali. Era tutto un litigare con l’arbitro ed era difficile anche posizionarci a livello tattico. I ragazzi sono stati fantastici, volevano assolutamente vincere la partita“.
“Gestione difficile, c’era tanta rabbia. Al rientro nel secondo tempo i giocatori erano nervosi, alcuni avevano della rabbia che non riuscivano a esprimere in campo, tanto era stata condizionata dalla terna arbitrale. Siamo rimasti male, potrei dire altre cose ma non le dico, ci siamo molto innervositi. Poi in Serie C le cose vanno nel dimenticatoio e tutto taccerà, posso solo dire che noi ancora ci crediamo e la partita di oggi lo dimostra“.
La corsa al primo posto, però, non termina qui per Diana: “Finché la matematica ci darà la possibilità noi ci proviamo, poi in situazioni come queste non ci può fare niente. Per la squadra è come se avessimo perso, il secondo tempo è stato ottimo. Noi però ripartiamo senza fare le vittime, io sono già carico per le prossime partite. Il mio dispiacere è per le 1000 persone venute in trasferta. Non voglio fare polemica, ma oggi la terna arbitrale ci ha tolto qualcosa, possiamo dirlo? Io la squadra la voglio così, e i tifosi anche. Se ci credono loro ci crediamo anche noi“.
A cura di Lucia Arduini