Carli: “Ciciretti deve decidere se smettere di giocare o continuare”
Inizia una nuova pagina nella storia del Benevento. Sono trascorsi molti anni dalla storica promozione in Serie A, e molte cose sono cambiate. Tuttavia, il presidente Oreste Vigorito continua a voler far gioire i tifosi al Ciro Vigorito e sogna di riportare la squadra in Serie B. In vista del nuovo campionato di Lega Pro, la squadra è stata affidata a Matteo Andreoletti, il più giovane allenatore di tutto il campionato. Il presidente Vigorito ha lavorato instancabilmente per costruire una squadra pronta a competere in un girone meridionale che sembra più una succursale della Serie B, bisognerà riscattare prima possibile la sorprendente sconfitta all’esordio. Il direttore tecnico Marcello Carli ha parlato in conferenza stampa della rosa e degli obiettivi del club.
“Non possiamo aggiungere calciatori, altrimenti c’è un problema che perdura tutto l’anno”
Il direttore tecnico del Benevento, Marcello Carli, ha parlato dopo la chiusura del calciomercato: ”Credo che non siamo riusciti a ottenere tutti gli obiettivi, ma siamo riusciti a portare a casa la nostra idea. In porta abbiamo Paleari che è un portiere importante. Con lui sono stato chiarissimo: in caso di offerte dalla B l’avrei ceduto, altrimenti poteva scordarselo ed ora è contento di essere rimasto. Manfredini lo teniamo e può fare anche il titolare mentre non si è mai pensato di partire con Nunziante, verrà inserito in Primavera 2. Capisco che in questo momento c’è qualche problema davanti alla difesa, ma sono convinto di aver preso un ragazzo fortissimo come Agazzi che ha qualità morali eccezionali. Sono convinto di Alfieri che è un nostro prodotto e anche Kubica è un elemento importante. Viscardi per noi è forte, Pastina è un talento. Meccariello doveva essere il nostro punto di riferimento, poi abbiamo preso Berra che può fare anche il centrale. Si è fatto male Meccariello e ci siamo messi subito al lavoro per compensare questa mancanza Non possiamo aggiungere calciatori, altrimenti c’è un problema che perdura tutto l’anno.”.
“Karic era partito bene, poi gli era arrivata una proposta che l’ha messo tra le nuvole.
Riguardo il nuovo Benevento, Carli ha spiegato: ”Abbiamo una rosa con 22 calciatori che non fanno più parte del Benevento, credo sia quasi un record. Ci sono 12/13 elementi che sono rientrati. A centrocampo siamo anche troppi. Abbiamo dato via calciatori solo quando le richieste rispecchiassero il valore dei ragazzi che avevamo, altrimenti non li avremmo ceduti. Karic era partito bene, poi gli era arrivata una mezza proposta che l’ha messo tra le nuvole. Ha avuto un momento di sbandamento, quindi l’allenatore ha fatto le sue scelte senza problemi. Finito il mercato, si sta allenando benissimo. Il mercato dirà se verrà utilizzato o meno in base agli allenamenti. Le entrate mi hanno reso felice, sono orgoglioso che questi ragazzi siano qui. Degli altri era palese la non voglia di rimanere con noi. Avevamo due strade: o venivamo ricattati o mantenere la nostra idea di fare calcio, siamo orgogliosi di aver preso quest’ultima linea. Di coloro che sono andati via in prestito siamo gli unici di Serie C ad averlo fatto per la B, comunque il club ne ha sempre la proprietà e di questo ne sono orgoglioso.”
Carli: “Dobbiamo ritrovare orgoglio e identità”
Durante la conferenza il direttore Carli ha anche parlato degli obiettivi stagionali: ”Non è mai successo che una squadra che retrocede dalla B riesca a vincere subito. Noi daremo l’anima per ricreare una squadra che abbia un orgoglio e una identità forte. Avremo bisogno di tempo, saremo sottoposti a critiche forti perché nessuno ci darà tempo ma fatele a me perché sono io il responsabile. Il Catanzaro ci ha messo almeno tre anni per vincere. Il vero dramma sportivo non è stata una retrocessione, ma è stato il fatto che la squadra ha perso il suo Dna”. Sul ritorno di Ciciretti ha spiegato: ”Non è un rinforzo in questo momento: deve decidere se smettere di giocare o di continuare. Non ha voluto sapere niente del contratto. Lui ci ha dato dieci dimostrazioni che voleva venire e rimettersi in gioco. Se lui si comporterà bene, qui troverà un ambiente che farà di tutto per farlo ritornare calciatore. Deve fare solo una cosa: voler bene a se stesso, tornando un giocatore di calcio. In questo momento non lo è. In lui ho visto la voglia di ritornare e per lui si tratta dell’ultima possibilità”.