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Conte ha deciso: vola in Campania, ma non per il Napoli | La sua priorità è un’altra squadra

Lo stadio del Napoli "Armando Maradona" / Credit: imago agency / www.lacasadic.com

L’allenatore ha già firmato con la nuova squadra e ha preparato le valigie per raggiungere la nuova destinazione

Sin dal Medioevo, il pezzo di terra che si affaccia sul cristallino Mar Tirreno, per essere governato, ha avuto bisogno di un re. Oppure di un “conte”. E questa terra ne ha visti tanti, di qualsiasi bandiera. Il primo tra tutti si chiamava Carlo, non Ancelotti, ma d’Angiò, che è arrivato a conquistare non l’Europa, come l’italiano dei nostri giorni, ma il sud Italia.

Quello che è rimasto impresso nelle menti di tutti è argentino e, più che un re, è un dio, da quelle parti. È quello che per la prima volta, nel 1987, ha portato Napoli ad essere la capitale del calcio italiano, con la vittoria del primo scudetto della sua storia. Impresa ripetuta tre anni dopo, nel 1990, quando, per la seconda volta, la maglia azzurra ha avuto il tricolore sul petto. Ovviamente la divinità in questione è Diego Armando Maradona.

In tempi recenti Napoli ha avuto un altro sovrano, che ha espugnato le fortezze del calcio italiano, ma, davanti ai temibili eserciti europei, ha gettato le armi per terra, mettendosi in ginocchio. Il terzo tra questi è ovviamente Luciano Spalletti, l’allenatore del terzo scudetto del Napoli conquistato nel 2023, grazie ad un calcio innovativo, non ripetuto, però, nell’ultimo Europeo con la Nazionale.

Dopo l’addio di Spalletti e la stagione trascorsa totalmente “da dimenticare”, Napoli si prepara ad accogliere il suo quarto re. Anche se più che re lui è un Conte e il suo castello si trova a venti chilometri da Napoli, circondato dalle preziose vigne che dominano il territorio.

La carriera del prossimo “Conte” di Napoli

Si sa che i “Conte”, prima di passare a dirigere, operano sul campo. La sua carriera inizia nelle giovanili dell’Inter, nel 1992, vestirà alcune maglie di Serie B per arrivare, nella stagione 1997/1998, ad esordire nella massima serie italiana tra le file biancorosse del Piacenza. L’anno successivo viene trasferito, pensate un po’, proprio al Napoli: da qui in poi seguirà una discesa tra le serie professionistiche del nostro calcio fino al 2011, anno cui si ritira dal calcio giocato dopo una stagione con il Città di Castello, in Eccellenza Umbra.

Terminata la carriera da calciatore non si abbatte e inizia la sua attività d’allenatore, tra le file delle formazioni giovanili del Modena. Il suo attento occhio tattico viene notato dai colleghi: nel 2016 diventerà il secondo allenatore della Lupa Castelli in Lega Pro per arrivare, nel 2020, ad essere il vice di Fabio Celestini nella massima serie svizzera. Sicuramente l’esperienza più importante, prima del conseguimento del patentino Uefa Pro, è quella che dal 2020 lo ha visto fiancheggiare i primi allenatori della Juventus Next-Gen, tra i quali figura anche il nome di Massimo Brambilla.

Mirko Conte al momento della firma del contratto con la Turris
Mirko Conte al momento della firma del contratto con la Turris

Turris, ecco Mirko Conte in panchina

Stiamo parlando ovviamente di Mirko Conte, nuovo allenatore della Turris. Nella giornata di ieri, durante l’apertura del calciomercato al Rimini, ha firmato il contratto che lo vedrà sedersi sulla panchina rosso corallo nella prossima stagione.  L’obiettivo è sicuramente quello di risollevare gli umori di una squadra che, a tutti i costi, vuole evitare la retrocessione.

Sicuramente, durante la firma, avrà parlato con la dirigenza dei futuri interventi sul mercato, ma, dalla sua, può contare su una piccola sicurezza. Oltre all’enorme bagaglio d’esperienza accumulato a Torino, Conte ripartirà sicuramente da un attacco che, nella scorsa stagione, ha totalizzato quarantesette reti, posizionandosi settimo tra i migliori dieci dello scorso campionato.