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La Nazionale che fa al (C)aso nostro: nasce l’ItalC

Adorante (Juve Stabia), Finotto (Carrarese), Galuppini (Mantova) in azione di gioco - copertina

Adorante (Juve Stabia), Finotto (Carrarese), Galuppini (Mantova) in azione/ Credit: Juve Stabia/Carrarese 1908/Mantova 1911

LaCasadiC.com ha costruito la (propria) Nazionale: di seguito l’elenco dei convocati dell’ItalC.

Critiche, ipotetici consigli, scelte diverse, nomi azzardati per un banale gusto personale, fantasticherie di ogni genere su come sarebbe potuta finire se… Tante sfaccettature di un unico oggetto: la Nazionale. Quando gli azzurri del pallone competono per qualcosa siamo tutti coinvolti: un paese di commissari tecnici.

Tutto facile quando la disputa è su chi schierare davanti tra Scamacca e Raspadori. Divertente anche dibattere se Orsolini meritasse Euro2024 più di altri. Bello, persino, azzardare l’idea che Vicario possa declassare Donnarumma. Ma se la Nazionale non fosse quella che tutti si aspettano? Se l’immaginazione superasse la razionalità oltre l’estremo? Se gli undici “azzurri” venissero dalla Lega Pro? Quali e quante sarebbero le obiezioni? Il calcio è un gioco. E come tale – ogni tanto – va vissuto anche senza prendersi troppo sul serio, divertendosi. Con fantasia.

A tal punto che la redazione de LaCasadiC.com ha pensato di immedesimarsi nel CT Luciano Spalletti. Chi avrebbe portato in Germania l’ex allenatore del Napoli se avesse avuto a disposizione solo il campionato di Serie C? Doverosa precisazione: i giocatori selezionati provengono da Mantova, Cesena, Juve Stabia e Carrarese. Ossia le quattro squadre promosse in Serie B in questa stagione 2023-2024.

Possiamo selezionare i giocatori, ma non chiedeteci di schierarli. Non fa per noi. A tal fine abbiamo ingaggiato e costruito uno staff d’eccezione. Ribattezzando il progetto tecnico: “Una panchina per quattro”. Solo CT di primissima scelta: Davide Possanzini, Domenico Toscano, Guido Pagliuca e Antonio Calabro. Prevedibili? Beh… “Siamo tutti allenatori” no?

Sicurezza, fisico e gamba: l’ItalC “a difesa” del titolo

L’ItalC – così abbiamo ribattezzato la nostra personalissima Nazionale – scenderà in campo con un 4-3-3. La scuola dei portieri italiani ha, da sempre, pochi rivali. La scelta del numero uno è ricaduta – senza indugio – sul top: Marco Bleve. En plein di presenze in questa stagione: 46 partite su 46 con la Carrarese tra campionato, Coppa Italia, playoff. Interpretate alla grande: 23 clean sheet che gli regalano già – guarda caso – un “titolo europeo”. Nelle maggiori 3 leghe professionistiche dei top-10 campionati del continente nessuno ha mantenuto la rete inviolata più di lui. Un “catenaccio” come segno distintivo, decine di campioni come vessillo: le difese italiane. Due centrali tutto fisico, carisma ed esperienza. Giuseppe Prestia, classe 1993, idolo indiscusso della tifoseria del Cesena, leader assoluto all’interno dello spogliatoio bianconero e fedelissimo di Toscano in questa stagione da record che riporta i romagnoli in Serie B. 40 presenze totali, 2 assist e 1 gol. Invalicabile, fisicamente dominante, generoso.

Al suo fianco un altro decano della Serie C: Matteo Di Gennaro. Festeggia la sua seconda promozione consecutiva in Serie B dopo quella con la FeralpiSalò nella stagione 2022-2023. Con 38 presenze è uno dei più sfruttati da Calabro nella sua Carrarese. Solido, attento e preciso nella propria area di rigore, spavaldo in quella avversaria: 5 gol e 1 assist per lui. Fasce di gamba, qualità ed entusiasmo. A destra la scheggia del Mantova Nicolò Radaelli. Di ruolo terzino, ma esterno aggiunto con licenza di avanzare (sempre) concessa da Possanzini. Al suo secondo campionato di Lega Pro colleziona sotto la Curva Tè 25 gare, 5 gol e 5 passaggi vincenti. Da Mantova a Berlino sul treno numero 17: Radaelli. Cambio versante: a sinistra un veterano della categoria come Daniele Mignanelli. Piena sintonia con Pagliuca, vince il girone C con la Juve Stabia registrando 36 partite, 4 gol e 3 assist. Ritroverà la B dopo le esperienze di Pescara e Ascoli e lo farà da protagonista con i gialloblù. Convocati!

Berti del cesena, Burrai del Mantova e Leone della Juve Stabia esultanze - interno
Berti (Cesena), Burrai (Mantova), Leone (Juve Stabia)/Credit: Luigi Rega, Mantova 1911, Juve Stabia

Il giusto mix a centrocampo

Qualità, sostanza e fantasia: il centrocampo azzurro. Jorginho e Fagioli, Jorginho-Cristante. Frattesi-Barella, Barella e Jorginho. Affari di Spalletti. Quanto a noi, non sussistono dubbi. Tre nomi, tre garanzie. Il destino ci assiste. Appena convocato, per la prima volta nella sua carriera con l’Italia Under20, il ventenne del Cesena Tommaso Berti è, forse, uno dei giovani che più ha saputo mostrarsi al panorama della Lega Pro in questa annata. Cesenate doc, prodotto del settore giovanile romagnolo con un’esperienza nella Primavera della Fiorentina e vero gioiello della collezione under bianconera. 42 volte in campo, 6 gol e la bellezza di 8 precisi e deliziosi assist per Shpendi &Co. Con lui un altro giovanissimo del calcio nostrano: Giuseppe Leone da Torino (sponda Juve) passando da Castellammare. Grande rivelazione in casa Juve Stabia, fedelissimo di Pagliuca che lo vuole con sé in Campania dopo averlo apprezzato a Siena. Per l’ex Next Gen sono 38 le partite giocate, 2 i gol realizzati e 4 gli appoggi vincenti per gli attaccanti. Ah…il suo ruolo sarebbe il mediano. Prospettive.

L’ultimo tassello del centrocampo va a un giocatore capace di guidare, aiutare e stimolare questi giovani dall’evidente potenziale. Si scrive esperienza si legge Salvatore “Sasà” Burrai. Attenzione: avremmo voluto inserire anche Francesco De Rose, ma per una banale questione numerica la scelta è ricaduta sul capitano del Mantova. Un esordio in Serie A nel Cagliari di Allegri, oltre 400 partite tra i professionisti, alla sua terza promozione in Serie B con 3 cadetterie giocate. 37 presenze (come le primavere) insieme a 4 gol e, dulcis in fundo, 11 assist. Leader? Maximo.

Idee chiare: in attacco pochi fronzoli, molti gol

Leitmotiv degli ultimi anni di Nazionale italiana è la ricerca degli esterni offensivi. I nostri CT puntano al sodo: vogliono segnare. Soluzione? Tre (prime) punte. Ribadiamo: non è il nostro mestiere. Con 17 gol totali sparsi tra Nord e Sud un posto nel tridente non può che aggiudicarselo Andrea Adorante. Il suo arrivo alla Juve Stabia dà l’accelerazione che serve. 13 gol in gialloblù e 4 assist per il classe 2000 cresciuto fra Parma e Inter. Quella 2024-2025 sarà per lui la prima Serie B dopo aver già esordito in A con la maglia crociata.

Al fianco di Adornate Mattia Finotto. Destini simili quelli dei due attaccanti. Entrambi iniziano la stagione con la Triestina per cambiare squadra nel mercato di riparazione invernale. Finotto “vede l’azzurro” e sceglie la Carrarese. Azzeccata. I suoi 10 gol, 3 dei quali nei playoff, conducono la squadra toscana verso una Serie B assente al ‘Dei Marmi’ da settantasette anni. Terzo salto di categoria dalla C alla B anche per lui e una vittoria del campionato cadetto in maglia Spal. Ultimo posto, quello del centravanti vero, occupato da Francesco “Galu” Galuppini. Ci prova e riprova, spesso la vede fuggire all’ultimo: l’attaccante del Mantova arriva, per la prima volta, a 31 anni, a giocare la Serie B. Al quinto anno di fila in doppia cifra con 14 reti. La “galuppata” della ItalC verso un qualche traguardo che lasciamo all’immaginazione più sfrenata del lettore partirà dai suoi gol. Perché, in fondo, è un gioco! Bello!