I riferimenti social neanche troppo velati a Giorgio De Chirico, con i quali il Catania ha pian piano svelato l’approdo in rossazzurro di Cosimo Chiricò, non lasciano spazio ad interpretazioni. Dribbling, numeri (66 gol e 49 assist in circa 300 partite di Serie C), predisposizione naturale al gioco offensivo. L’esterno pugliese ha già acceso l’entusiasmo attorno ai suoi nuovi tifosi, desiderosi di una stagione al vertice dopo il ritorno tra i pro. Ma perché il nuovo attaccante è da sempre garanzia di qualità sul campo?
L’avventura catanese di Cosimo Chiricò, suona come l’ennesima tappa di un grande viaggio che, partito dalle giovanili del Lecce, è spesso stato sinonimo di salita (ben quattro le promozioni in Serie B conquistate dall’ex Crotone). Lo dimostra lo storico quarto posto di Lanciano datato 11-12 quando, sotto la guida di Carmine Gautieri (entrambi innamorati calcisticamente di Zeman), impara i trucchi del mestiere e porta il club in B dopo ottantotto anni di storia. Al suo fianco Pavoletti, Sarno ed un Roberto D’Aversa in versione centrocampista. Come dimenticarsi poi la promozione del 2015 con l‘Ascoli: primo posto in campionato (con la capolista Teramo penalizzata in seguito per illecito sportivo) grazie ai 17 gol di Altiner e ad un giovanissimo Riccardo Orsolini.
Vincere come parola d’ordine, è stato così anche nei tre anni successivi al Foggia. 17 gol e 16 assist in 89 partite, il tutto condito dai successi in Coppa e Supercoppa di Lega Pro. Nel 2019 il passaggio al Monza e l’ennesima vittoria del campionato di Serie C. Curiosità: Il nuovo 32 del Catania (legato a questo numero per l’amicizia con Vieri) ha vinto almeno una volta ogni girone di Serie C.
Nel febbraio della stagione 20-21 Chiricò passa al Padova. Il feeling con la gente dell’Euganeo è totale, spiegato nei numeri (24 gol e 14 assist tra Mandorlini, Longo, Pavanel e Oddo) e da un calcio sempre espresso ai massimi livelli in termini di bellezza e creatività. Una parentesi memorabile, nonostante la promozione sfumata due volte sul più bello. Di tenore simile la scorsa annata a Crotone: 14 gol, 12 assist e quinta sinfonia personale soltanto sfiorata ai playoff malgrado lo stesso impatto da trascinatore.
Il presente di Cosimo adesso si chiama Catania. Progettualità, lungimiranza ed ambizione, i presupposti ci sono tutti. Il messaggio “ama vinciri” (dobbiamo vincere) rilasciato ai canali social del club parla chiaro. ‘Mino’ non vede l’ora di infiammare il Massimino.
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