L’Eccellenza, il Sassuolo con Jorginho e la Serie B: alla scoperta di Costa Ferreira
Viaggiare, scoprire. Sognare, incuriosirsi. Cadere e poi rialzarsi. In pochi verbi, il riassunto della carriera di Costa Ferreira, il nuovo centrocampista della Fidelis Andria (leggi qui). Dal Potenza, dove aveva collezionato 20 presenze impreziosite da 3 gol e altrettanti assist. Anche se nella stagione 2021-2022. Un lunghissimo girovagare, un enorme immaginario. Un percorso, che a 32 anni pretende ancora tutto tranne che l’incisione della parole fine. E così, c’era chi come Troisi ricominciava da “Tre” e chi come Costa, riparte invece dalla Puglia. Ancora una volta, dopo l’esperienza in giallorosso con la maglia del Lecce. Tutto torna. La missione? Salvare la squadra allenata da Trocini, ultima nel Girone C di Serie C. La sua visione di gioco, la sua esperienza, il suo carisma. Ingredienti sui quali aggrapparsi per mantenere la categoria.
Dal nulla alla Serie B: Ferreira e la conoscenza con Jorginho
Di Barcelos, in Portogallo. Con gli occhi vispi e un sogno nel cassetto: diventare un grande calciatore. Partito dal Gil Vicente, un club portoghese, è arrivato poi in Italia che non era ancora maggiorenne. In Eccellenza, nel Dorando Pietri (un piccol Comune vicino Carpi), con cui vincerà il campionato. Non un’esperienza indimenticabile dal punto di vista personale, ma comunque formativa. Il sacrificio, il campo di periferia, il fango. Lì dove hanno iniziato tanti campioni nel mondo del calcio. La prossima tappa? Reggio Emilia. Sponda Sassuolo, il nuovo astro nascente in Italia. Gioca coi neroverdi nella stagione 2009-2010, in Primavera. 15 presenze in campionato e 2 reti, oltre che 5 apparizioni nel Torneo di Viareggio. Al fianco di Jorginho, futuro campione d’Europa con l’Italia di Mancini e attuale giocatore dell’Arsenal in Premier League. Da centrocampista a centrocampista.
L’italo-brasiliano aveva una marcia in più. Ma Costa Ferreira osservava e rubava segreti. Il destino è lontano dal club neroverde, che lo cede in prestito. Il capitolo successivo è Teramo, in Serie D. Un 2° posto e ben 4 reti in 28 presenze. Poi altre 2 in 32 apparizioni con l’Ancona un anno più tardi. Nel 2013, lo accoglie a braccia aperte la Sicilia orientale, sponda Messina. In giallorosso giocherà una delle sue migliori stagioni in carriera mettendo a segno 14 gol in 27 presenze. E finalmente l’esordio nel professionismo. Un’escalation continua che lo porta dritto in Serie B. La maglia, è quella della Virtus Entella. Altro giro, altra corsa. E altre soddisfazioni. In serie cadetta rimane due anni. In Liguria si trova benissimo. Il suo posto nel mondo, la sua terra felice. Ben 83 presenze in due anni e mezzo con 7 gol e 8 assist. Visione di gioco, piedi educati e intelligenza. Ciò che Ferreira ha sempre regalato ai suoi club.
Il ritorno in C e il nuovo capitolo Fidelis Andria
A volte però, le cose non vanno per il verso giusto. Dopo l’esperienza con la Virtus Entella, Ferreira torna così in Serie C. Con il Lecce, con cui resta fino al 2018. Ma esiste sempre una luce in fondo al tunnel. Costa è felice, nonostante il “passo indietro”. Sa di essere in una grande piazza. E dimostra di essere all’altezza, ancora una volta. Così, dopo una stagione di alti e bassi, la successiva (2017-2018) è quella giusta. Arriva la promozione in Serie B. L’allenatore era Fabio Liverani, un mediano come lui. 25 presenze nell’annata della promozione, con 1 gol e 2 assist. Ricordi indelebili ed emozioni senza fine.
In B, non c’è però spazio per lui. Allora di nuovo in Lega Pro. Questa volta con il Trapani di Vincenzo Italiano. Altro allenatore ex centrocampista e altra stagione importante per il portoghese: 33 apparizioni e 1 assist. L’attuale allenatore della Fiorentina non rinunciava mai al suo cervello in mezzo al campo. L’epilogo? Un’altra promozione in Serie B, ai playoff dopo aver chiuso la stagione regolare al 2° posto. Un esperto di promozioni, chiamato ad Andria per cercare di raggiungere però ben altra missione. Ma poco importa, se nel sangue hai l’indole del campione. Fermo da un anno dopo l’esclusione del Potenza dal progetto tecnico, è pronto a ricominciare. Più forte di prima, più determinato che mai.
A cura di Manuele Nasca