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Rocco Costantino rinnova con il Monterosi fino al 2025: dal cammino di Santiago all’amicizia con Gyasi

costantino

Dopo i 14 gol dello scorso campionato, Rocco Costantino ha iniziato nel migliore dei modi quello in corso e vuole ripetersi insieme al Monterosi. 7 gol nelle prime 15: il solito trascinatore che, nonostante gli interessamenti di altre squadre, non molla i laziali e rinnova fino al 2025.

Super Costantino, un esordio stagionale all’insegna del 3

Già a inizio stagione aveva fatto vedere come il vizio del gol non fosse passato. Subito tripletta contro l’Audace Cerignola. Tre gol che sono valsi la prima vittoria stagionale degli uomini di Leonardo Menichini, che già nel primo tempo liquidano la pratica contro i pugliesi.  

Un esempio dentro e fuori dal campo il giocatore, soprattutto per i più giovani che si affacciano per la prima volta nel calcio professionistico. Il suo futuro col Monterosi lo aveva già programmato e ce lo aveva raccontato ai microfoni de “Lacasadic.com“: “Un progetto pluriennale mi lega a questo club insieme alla società e ai miei compagni. Stiamo mettendo le basi per far parlare di noi ora e in futuro grazie ai progetti non solo calcistici in chi la società è impegnata”. 

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Costantino, il cammino di Santiago e l’amicizia con Gyasi

Costanza, fatica e tanto sacrificio. Questo ci insegna Rocco Costantino. E lo ha dimostrato facendo il cammino di Santiago de Compostela.  se si vuole sfondare in un mondo tanto bello ma quanto complicato come quello del calcio. “Il motivo? Cercare una nuova versione di Rocco Costantino, più forte, sotto ai punti di vista che il Cammino di Santiago mi poneva di fronte. Diciamo – continua Costantino – che non ho fatto il cammino da solo, l’ho fatto in compagnia di me stesso.”. 

Quando l’attaccante del Monterosi vestiva la maglia del Sudtirol in avanti aveva come compagno Emmanuel Gyasi, oggi giocatore dello Spezia in Serie A. “Condividevo con lui l’attacco – dice Costantino – e ci trovammo subito bene, in sintonia. Poi è stato bravo Zanetti a creare quell’armonia calcistica. Siamo rimasti amici e ci sentiamo spesso. E già si vedeva che sarebbe arrivato in alto“.

A cura di Federico Rosa