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L’ultimo ballo del bomber, Cristian Carletti dice basta

Il numero nove lascia il calcio, tormentato da un infortunio

“Dopo un anno a questa parte dove ho convissuto e provato a risolvere problemi fisici, senza risultato sperato, sono arrivato alla conclusione di dire basta.” Si chiude così, in maniera molto amara, la carriera di Cristian Carletti.

Centravanti, le ultime maglie quelle di Albinoleffe e Trento dopo un’annata e mezza al Latina, aveva giocato in precedenza con Arezzo, Carpi, Gozzano e Pergolettese (186 partite e 34 gol da professionista) dopo essere uscito dal settore giovanile della Cremonese per ripartire poi dalla Terza Categoria a casa propria.

Carletti è l’emblema dell’attaccante di provincia che segna gol a ripetizione. È uno di quelli che, dopo una lunga giornata di lavoro, si presenta per primo agli allenamenti e rimane fino a quando le luci del campo sportivo non si spengono, perché sa che l’indomani la sveglia suonerà presto.

La qualità non passa inosservata. La Terza Categoria non è il posto giusto per lui. Così la Pergolettese decide di ridargli fiducia nel calcio. Carletti ci riflette e alla fine accetta: è il destino che gli offre una nuova opportunità. In Serie D indossa la maglia gialloblù per 20 partite, segnando 7 gol, il suo record personale fino a quel momento. Qualcuno nota il suo talento, e non si tratta di una chiamata qualsiasi dalla Serie D o dalla Serie C. Dall’altro capo del telefono c’è il Carpi, una squadra di Serie B. Cristian quasi non ci crede: è un’occasione che non può lasciarsi sfuggire.

Carletti: “Grazie pallone…”

Una lettera struggente, che ripercorre passo passo la carriera da bomber di “Toro“, com’è chiamato scherzosamente da amici e compagni. “In tutto ció che ho fatto ci ho messo sempre il cuore e ho cercato sempre di dare il meglio di me.” afferma Cristian che continua: “Grazie a tutte quelle persone che sono state parte della mia carriera. Ho avuto la fortuna e l’onore di giocare in stadi che fin da piccolo sognavo o potevo vedere solo in televisione.”

Dopo un percorso segnato da alti e bassi, Carletti approda al Latina. La squadra laziale, tornata in Serie C dopo una lunga assenza, ha come obiettivo principale la salvezza. In un gruppo giovane, l’esperienza di giocatori come Carletti, insieme al capitano Esposito e alla bandiera Jefferson, è fondamentale. Cristian è stato, nella stagione 21|22 il più incisivo, con sei 11 reti in campionato che hanno contribuito a portare i nerazzurri a lottare per un sorprendente piazzamento play-off.

“Senza risultato sperato, sono arrivato alla conclusione di dire basta”

Dopo i ringraziamenti e le parole al miele per la sua avventura in giro per l’Italia, Carletti ha analizzato a mente fredda la durissima decisione di ritirarsi: “Nella mia carriera ho vissuto tanti infortuni, ho vissuto diverse operazioni, ma non ho mai mollato. Dopo un anno a questa parte dove ho convissuto e provato a risolvere problemi fisici, senza risultato sperato, sono arrivato alla conclusione di dire basta.”

Una sfida personale, un enigma che ti buca la mente, vale la pena dire addio? Cosa c’è dopo? Quanto sa essere strano e cinico, il mondo del calcio: “Mi hai fatto provare emozioni indescrivibili, rabbia, grandi delusioni, gioie pazzesche e conoscere persone che sono diventate poi parte della mia vita. Ora devo dire basta