Dall’esordio in A con Del Piero alla rinascita in C: Pasquato decisivo contro il suo passato
Un viaggio, alla scoperta di Cristian Pasquato. Un percorso colmo di tappe, emozioni. Sorrisi ma anche delusioni, come la “retrocessione” in Serie D. Ma a colorare tutta una carriera di alti e bassi, c’è l’inizio alla Juventus. I primi passi mossi con i colori bianconeri e la conoscenza con Alessandro Del Piero. Mica male. Ora proprio la Juventus (l’altra), l’ha avuta di fronte. Con il suo Trento, ha sfidato e battuto il suo passato, quella Next Gen che forse qualche anno fa lo avrebbe fatto diventare grande. Nel match delle 12:30, allo stadio ‘Briamasco’, Cristian ha deciso la sfida ri-vivendo emozioni forti. Così lontane, eppure ancora d’attualità.
Bianconero e granata, Torino a 360°
Cos’hanno in comune Silvio Piola, Gianluca Pessotto e Cristian Pasquato? Tutti e tre hanno giocato a Torino vestendo la maglia bianconera e quella granata. Pasquato infatti è cresciuto nelle giovanili bianconere. Non tutti i giovani giocatori riescono ad arrivare in prima squadra, ma per lui il destino è stato sorridente. Il ragazzo dimostrava sin da piccolo di avere le qualità con la palla tra i piedi, sognando un giorno di poter essere come il suo idolo Alessandro Del Piero. Il percorso di Pasquato con la Juventus andò avanti sino a quando un giorno arrivò la chiamata dell’allenatore della prima squadra, Claudio Ranieri.
11 maggio 2008. Cristian Pasquato venne chiamato per giocare gli ultimi istanti di Juventus-Catania. Quando fu il momento di entrare, in quella lavagnetta si rifletteva in verde la realizzazione del sogno di una vita. Ranieri cambiò il numero dieci, Alessandro Del Piero, con Pasquato, lasciando esordire il giovane ragazzo in Serie A. Solamente nel 2012, dopo aver lasciato la Juventus ed esser passato per Empoli e Lecce, Pasquato tornò nella città della Mole, questa volta però sulla sponda granata del Torino, allora in Serie B. La stagione non si rivelò scintillante per lui. Tuttavia, la squadra sotto la guida di Ventura riuscì ad arrivare al secondo posto guadagnandosi la promozione in Serie A.
Da Bologna fino al ritorno a Padova
La carriera di Cristian Pasquato è costituita da tante tappe. Un cammino lungo che lo ha portato ad arricchire il proprio bagaglio con una grande quantità di esperienza. Dopo Torino il ragazzo decise di andare a Bologna. Poi il ritorno a Padova, dove riuscì ad abbracciare nuovamente le sue origini. Prima della Juventus, infatti, furono i biancoscudati a credere nelle qualità del giocatore quando ancora era piccolo. Successivamente, la sosta sul mare di Livorno per poi viaggiare verso l’estero. Con il Legia Varsavia, Pasquato vinse una coppa nazionale ed il campionato. Tutto sembrava andare per il meglio quando, dopo il periodo fuori dall’Italia, nessuna squadra si propose per acquistare il suo cartellino. In quel momento, due fattori continuarono ad alimentare la forza necessaria per scendere in campo di Cristian Pasquato: la passione per il calcio e la voglia di riscatto. Ripartì così dalla Serie D, rimboccandosi le maniche proprio come fece dieci anni prima, quando Ranieri decise di inserirlo al posto di Del Piero.
A Trento un solo obiettivo: la salvezza
Da quel momento, Pasquato è passato dai dilettanti alla Serie C, riprendendosi il calcio professionistico prima con il Gubbio poi con la maglia del Trento. Nella parte finale della scorsa stagione l’obiettivo del giocatore è stato quello di trascinare i propri compagni verso la salvezza dopo una stagione complicata. E nel match valido per i playout di Serie C contro la Giana Erminio ha dimostrato di saperlo fare. Con un tiro a giro che ha colpito entrambi i pali della porta, proprio come quel numero dieci della Juventus che ha sempre amato, cross perfetto disegnato per servire l’assist al compagno di squadra e portiere saltato con una finta per segnare il terzo gol del Trento. Adesso è risultato ancora decisivo, al fianco di nuovo i colori bianconeri, quelli della Next Gen.
A cura di Jacopo Morelli