Spini, oro di Lumezzane: “Avevo richieste in C ma ho preferito vincere la D. Che emozione il gol al Milan”
Tra i protagonisti dell’inizio di stagione del Lumezzane c’è sicuramente Cristian Spini. L’esterno d’attacco classe 2001 ha trovato la continuità che cercava tra i professionisti dopo gli anni vissuti soprattutto in Serie D. Con due gol e tre assist all’attivo si sta prendendo insieme alla sua squadra diverse soddisfazioni: “Segnare la prima doppietta in Serie C è stato bello, anche il gol contro il Milan una grande emozione”. Tutto senza porsi limiti, ma sempre rimanendo focalizzato sul presente: “Mi piacerebbe giocare nella Cremonese in Serie B o Serie A, ma ora penso solo al Lumezzane”. Andiamo a scoprire la sua storia, raccontata da lui stesso ai microfoni de Lacasadic.com.
L’arrivo nei dilettanti per la svolta: “Tra i grandi la prestazione non basta più”
Spini cresce nelle giovanili della squadra della sua città, la Cremonese. È un esterno offensivo e in grigiorosso rimane fino alla Primavera ma lo scatto fondamentale verso una carriera da calciatore lo fa altrove. Si trasferisce infatti in prestito, nella stagione 2018/19, al Codogno in Eccellenza. Scelta non frequente a soli 17 anni, ma che si rivela vincente: “Inizialmente non pensavo, però andando avanti con le partite ho capito che era la situazione giusta per me. Mi serviva giocare coi grandi e infatti è stato un anno importante per la mia crescita di calciatore. Dall’Under 17 della Cremonese è cambiato moltissimo dal punto di vista dei risultati. Prima ti potevi accontentare della prestazione, da quel momento invece passavo in un campionato sporco, in cui dovevi fare punti in ogni partita e lottare su ogni pallone.” La sua crescita continuerà nei dilettanti e così, dopo un anno in Primavera al suo ritorno a Cremona, parte di nuovo, questa volta verso la Serie D. Alla Virtus CiseranoBergamo fa capire di essere destinato ai professionisti e lo nota il Piacenza, che nel 2021 lo porta in Serie C per la prima volta a 20 anni. Esperienza che non va come vorrebbe: “Dal primo giorno sono sempre stato visto come l’ultimo in attacco e non sono riuscito a cambiare questa situazione. L’allenatore aveva le sue idee e giustamente faceva giocare altri che erano comunque forti, così io non sono riuscito a trovare il mio spazio.” Nonostante una buona seconda parte di stagione al Desenzano le cose però non cambiano: “Dopo il prestito in Serie D inizialmente volevo tornare a Piacenza per cambiare le cose, anche perché come ambiente non mi ero trovato male. Ero andato in Serie D pensando anche col Direttore di tornare se avessi fatto bene. Non è andata così”. Ed è qui che arriva la svolta, che porta il nome di Lumezzane.
La pazienza di Spini: “Avevo richieste dalla C ma ho preferito vincere la Serie D col Lumezzane”
“Sono andato al Lumezzane per scelta mia. Mi hanno voluto tanto, erano già venuti a vedermi durante il campionato. Poi avevamo già capito che la situazione era bella, era una bella società che, secondo me, poteva vincere il campionato. Era questa la cosa migliore, piuttosto che ritornare in C e fare come a Piacenza preferivo vincere il campionato in Serie D in un ambiente tranquillo come il Lumezzane”. Scelta fatta, quindi, nonostante la possibilità di tornare immediatamente tra i professionisti. Ma, spesso, per fare due passi avanti bisogna prima farne uno indietro: “Avevo qualche richiesta anche in Serie C, perché comunque in metà stagione al Desenzano avevo fatto bene. Però secondo me non sarebbe stata una cosa buona per il mio percorso e quindi ho lasciato stare tutto e ho firmato subito al Lumezzane senza nemmeno pensarci.” Stagione in cui ritrova fiducia e stimoli positivi: “Partivamo già con l’idea di vincere il campionato, anche se inizialmente non si diceva tanto. Secondo me lo sapevano quasi tutti che l’avremmo vinto, abbiamo fatto una cosa straordinaria perché dal gruppo ai giocatori era tutto perfetto per vincere.” Il ritorno in C avviene dalla porta principale, vincendo la D da protagonista, giocando tanto e segnando anche 4 gol.
Spini due anni dopo: “Contro il Milan non è un gol normale. Che bella la prima doppietta”
Un “no” per chiudere il cerchio col Lumezzane. Così, al ritorno in Serie C questa volta è veramente pronto: “In due anni sono migliorato, perché nel calcio più giochi e più impari. Sono cresciuto sia tatticamente che fisicamente e sono arrivato più pronto a partecipare a questo campionato in una società e con un allenatore che conoscevo già. Già l’anno scorso Franzini mi ha fatto sentire molto la fiducia e nonostante sia cambiato il campionato sapevo che con lui avrei potuto trovare spazio“. Si dice che le nuove generazioni non sappiano aspettare e vogliano tutto subito. Cristian fa eccezione a questa tendenza, la fame non gli manca e pian piano si prende le soddisfazioni che merita il suo talento. La prima, grossa, in Lega Pro arriva il 3 novembre scorso, quando decide il match tra Pro Patria e Lumezzane, vinto per 2-0: “Il gol lo cercavo da alcune giornate e ho avuto anche occasioni non sfruttate a dovere. Segnare i primi due con una doppietta e con dei bei gol è stato bello, però anche quelli brutti non si buttano via”. Di gol memorabile ne era arrivato uno anche l’8 dicembre 2022. Era un’amichevole durante il mondiale in Qatar, ma se è il Milan l’avversario non si può dimenticare: “Il gol a Milanello contro il Milan è stato una grande emozione, perché giochi contro dei campioni e quando vedi la palla entrare non è un gol normale da amichevole.” Rossoneri incontrati anche in questo precampionato: “Quest’anno mi ha impressionato Pulisic, ma non avevano Theo e Leao che secondo me sono i due più forti in squadra. L’anno scorso mi impressionò Tonali, che si vedeva che ha una gamba in più rispetto agli altri”. Premi non da poco a livello personale, ma non finisce qua.
L’isola felice di Spini: “Caracciolo mi ha convinto a scegliere il Lumezzane. Ora voglio la salvezza”
Proprio le reti possono essere un aspetto su cui il giovane attaccante può lavorare di più. E proprio al Lumezzane, ha come presidente uno che di gol un po’ se ne intendeva: “Caracciolo, quando sono arrivato l’anno scorso l’ho conosciuto subito e mi ha fatto una bella impressione. Poi a Brescia è un idolo e quando vai a parlare con quelle persone lì già metà del lavoro lo fanno. Non è uno che entra molto nello spogliatoio, fa principalmente il presidente. Però se c’è da dare dei consigli di sicuro li dà giusti.” I numeri che aveva l’”Airone” sono forse troppo ambiziosi, ma Cristian non si pone limiti: “Ovviamente all’inizio della stagione mi prefisso qualche obiettivo. Quest’anno prima di tutto avevo quello di giocare. Dopo la prima volta in Serie C ci poteva essere qualche timore di tornare in quella situazione. Per ora è andato tutto bene e spero vada avanti così. Poi ovviamente quello di segnare più gol possibili, non so dire un numero, ma è ovvio che sarebbe bello arrivare in doppia cifra. Anche gli assist contano e spero di fare il più possibile anche di quelli. Poi conta salvarsi con la squadra, che fa molto anche per il curriculum”. Al futuro però ci pensa e sogna di fare ritorno dove tutto è iniziato: “Mi piacerebbe tornare alla Cremonese perché è una società ambiziosa e andrà avanti a fare la Serie B e forse la Serie A, poi io abito lì e sarebbe bellissimo giocarci. Però adesso sono concentrato sul Lumezzane e spero di fare più punti possibile fin dal girone d’andata”. Squadra di cui è sempre più punto di riferimento in campo.