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Da bomber del popolo all’impresa sfiorata a Catania: Cristiano Lucarelli, in campo come in panchina

“Tenetevi il miliardo”. Si può partire da qui per raccontare chi è Cristiano Lucarelli. Uno che nella sua vita professionale ha sempre preferito le scelte di cuore piuttosto che quelle unicamente dettate dai soldi. Per amore della sua Livorno, nell’estate del 2003, accettò di dimezzarsi lo stipendio pur di giocare con la squadra della sua città. Aveva un sogno, la Serie A con la maglia amaranto. E i sogni li realizza solo chi ci crede veramente. In un calcio che stava già profondamente cambiando, Lucarelli aveva lanciato un segnale chiaro. Essere una bandiera valeva molto di più, l’amore della gente più importante di qualsiasi altra cosa. Quando ha appeso gli scarpini al chiodo e iniziato la sua carriera da allenatore la mentalità non poteva essere diversa. Sia da giocatore che in panchina ha sempre dato tutto, delle volte si vince e delle volte si perde ma è importante ciò che trasmetti. Soprattutto in determinate piazze. Per quello a Catania lo ricordano ancora con affetto, per le sue due precedenti esperienze sulla panchina rossazzurra. E proprio lì potrebbe tornare, per la terza volta. Per riuscire magari a completare quello che non gli era riuscito nel 2018, ovvero la promozione in Serie B.

Lucarelli: gli inizi a Parma, la prima esperienza nei professionisti a Perugia e le stagioni in Toscana

Dopo aver concluso nel 2012 la carriera da giocatore nel Napoli, Cristiano Lucarelli inizia il suo percorso in panchina al Parma. Con gli Allievi Nazionali conquista il titolo di categoria contro l’Empoli e anche la Supercoppa contro l’AlbinoLeffe. L’ottimo percorso con i crociati gli vale la prima chiamata tra i professionisti, al Perugia in Lega Pro Prima Divisione. L’esperienza dura però solo due mesi a causa di dissidi con la dirigenza, che portano all’esonero prima dell’inizio del campionato. A ottobre dello stesso anno però subentra sulla panchina del Viareggio, sempre in Prima Divisione, ottenendo insieme alla squadra un tredicesimo posto finale. La sua Toscana come punto di partenza per la sua carriera di allenatore. Tuttavia le esperienze con Pistoiese, neopromossa nel 2014 in Lega Pro, e Tuttocuoio nel 2015 non si rivelano fortunate e durano una sola stagione.

La Sicilia per sentirsi a casa: Messina, Catania e il ritorno nella sua Livorno

In Sicilia il primo step importante nella carriera di allenatore per Cristiano Lucarelli. Prima guida alla salvezza il Messina, in Lega Pro, nella stagione 2016/2017 con un quattordicesimo posto finale. Poi nella stagione 2017/2018 si accorda con il Catania, in un’annata vissuta da assoluti protagonisti. In quella Serie C la squadra rossazzurra sfiora la promozione arrivando a quota 70 punti in regular season. Solamente 4 in meno del Lecce, con un cammino playoff interrotto solo ai rigori nella semifinale col Siena. Lucarelli ottenne in quella stagione oltre il 58% di successi, un’esperienza nell’isola molto positiva che gli valse l’opportunità di allenare il “suo” Livorno in Serie B nell’annata successiva. Il ritorno del figliol prodigo, accolto con grande entusiasmo, non andò bene e non portò i risultati sperati. Infatti l’avventura sulla panchina amaranto durò pochi mesi prima dell’esonero.

Lucarelli: La seconda avventura a Catania e gli anni di Terni

Il 22 ottobre 2019 il ritorno in panchina, proprio al Catania. Lucarelli subentra a Andrea Camplone per volere del presidente Davide Franco e ancora una volta riuscì insieme alla squadra a fare un ottimo campionato. In una situazione societaria non facile, l’allenatore mostrò oltre ai risultati sul campo un grande senso di appartenenza con la piazza mai dimenticato da quelle parti. Il suo Catania conquistò il sesto posto nel girone C, superando poi il primo turno dei playoff contro la Virtus Francavilla. Il pareggio al secondo turno contro la Ternana costò alla squadra rossazzurra l’eliminazione in virtù del peggior piazzamento in classifica. Dopo aver rescisso il contratto con il Catania, Lucarelli riparte proprio da Terni. La stagione 2020/2021 è una stagione da record per i rossoverdi: 90 punti grazie a 28 vittorie, 6 pareggi e sole 2 sconfitte. Serie B riconquistata dopo 3 anni di assenza con addirittura 22 punti di vantaggio sul Catanzaro secondo. A sugellare la stagione anche il successo nel triangolare di Supercoppa Serie C contro Como e Perugia. Dopo il decimo posto nella serie cadetta nel 2021/2022, viene esonerato il 26 novembre 2022 prima di essere richiamato per ben due volte al posto di Andreazzoli. L’avventura con i rossoverdi non è finita bene, ma Cristiano ora è pronto a ripartire. Catania e i suoi tifosi lo riaccoglierebbero a braccia aperte, in un posto che ormai profuma di casa.

Alessio Navarini

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