Giugliano, Crotone e gli insegnamenti ‘speciali’, Amodio: “Un onore lavorare per questa società”
Il direttore sportivo del Crotone è intervenuto a LaCasadiC.com per parlare di passato con il Giugliano e presente con il club rossoblu.
Ambizione, programmazione e giovani, il percorso di Antonio Amodio è stato fin qui caratterizzato da scoperte, tante, ma anche piacevoli conferme. Un lungo viaggio partito dagli ambienti del calcio giovanile fino ad arrivare a Crotone. In mezzo, però, c’è stata anche una tappa speciale, profonda, che ha lasciato in lui un ricordo indelebile, Giugliano: “Sono stati due anni intensi che ci hanno consentito di toglierci davvero grandi soddisfazioni, sarà una bella emozione ritrovarli sulla mia strada. Inoltre, vedere nella formazione titolare tanti calciatori arrivati nelle stagioni precedenti mi fa capire che abbiamo lavorato bene”.
Passato e presente, emozioni che sono pronte a rivivere all’interno dell’undicesima giornata del girone C: “La famiglia Mazzamauro è stata fondamentale per me, abbiamo un bel rapporto e non posso far altro che ringraziarli per tutto quello che mi hanno regalato. Non vedo l’ora di riabbracciarli. Stanno continuando a lavorare benissimo e si sono affidati a un Ds preparato ed esperto come Domenico Fracchiolla, è intervenuto in modo perfetto sul mercato”.
E poi Crotone, il Crotone, e i nuovi obiettivi da percorrere insieme: “In estate hanno scelto di puntare su un direttore sportivo giovane come me per iniziare un percorso virtuoso basato anche sui grandi talenti. In squadra abbiamo accolto due calciatori come Silva e Guerini che stanno facendo bene, speriamo che in futuro possano portare questa società verso obiettivi importanti”.
Sfogliando l’album dei ricordi c’è, però, una figura da cui forse parte tutto, papà Roberto: “Ha giocato ad alti livelli, mi ha dato tanto e continua a farlo ancora oggi. Sul lavoro è molto critico, ma sono sicuro che i suoi insegnamenti un giorno mi torneranno utili. Per me resta un grande punto di riferimento”. Calcio e famiglia, elementi inscindibili di una vita trascorsa a inseguire un sogno.
“Crotone è una realtà unica”
Ma nella sua carriera di Ds ci sono, appunto, anche piacevoli scoperte: “Sono un direttore giovane, ancora alle prime armi, ma vedere il grande lavoro che sta facendo Bertotto o aver portato a Sorrento un allenatore come Maiuri, che adesso si è affermato anche in Serie C, mi dà grande soddisfazione”. E sui calciatori: “Dico Ciuferri, che è un prospetto davvero importante”. Ma il presente, dicevamo, lo vede però protagonista in una piazza storica come Crotone: “È una realtà bella sotto tanti punti di vista, direi quasi unica. Una piazza ambiziosa e speciale, mi auguro di arrivare più in alto possibile insieme a loro”.
Un autentico modello che si è ormai consolidato negli anni grazie al lavoro meticoloso, e alla grande ambizione, della famiglia Vrenna: “Ho trovato una realtà superlativa, devo ringraziare il DG Raffaele Vrenna che ha voluto fortemente la mia presenza. Per me è un onore poter lavorare per questa società, c’è un ambiente sano”. Novità ma non solo, perché in tutto questo c’è anche uno speciale filo rosso con Enrico Oviszach: “Era stato con me anche nell’avventura con la Polisportiva Santa Maria in Serie D, sta facendo bene ma sono sicuro che ha ancora tanti margini di miglioramento”.
“Vagnati fonte d’ispirazione”
Tra i punti di riferimento, oltre a papà Roberto, ci sono tuttavia anche modelli diversi, partiti dal basso come lui e arrivati a mete ambiziose: “Davide Vagnati rappresenta una grande fonte d’ispirazione per me, è partito dalla C e si è fatto da solo, fino ad arrivare in Serie A in una società importante come il Torino. E poi penso sicuramente a Daniele Faggiano, altro grande professionista”. Un percorso fatto di ricordi e nuove emozioni, tra punti di riferimento e certezze da ricercare, mentre il presente si colora di tinte rossoblù: “Il Crotone non è squadra da 11 punti in classifica, queste tre partite ravvicinate ci diranno se la vittoria con il Taranto può aver rappresentato un punto di svolta. Proprietà e tifosi meritano cose importanti”.
Tra le novità da segnalare, nel frattempo, c’è anche il romantico ritorno di Andrea Barberis: “Il curriculum parla per lui, ha qualità che vanno ben oltre questa categoria. È un leader silenzioso che ha già portato un grande entusiasmo all’interno dello spogliatoio”. Ricordi, presente e nuovi obiettivi, un’altalena di emozioni che attende nuove pagine da riempire. Una storia nata a metà, tra la famiglia e un campo da calcio, con unico grande protagonista: Antonio Amodio.