Chiamatelo “l’uomo dei gol pesanti”. Alessio Curcio delizia il Catanzaro e sogna la Serie B col giallo e il rosso sul petto. I due colori che il destino, in un modo o nell’altro, gli ha affidato. E sì, perchè il “ragazzone” 32enne nato a Benevento ha da sempre tifato Roma. Anche se sotto il cielo della Capitale non ci ha mai giocato. Fa poco o nulla, perchè la carriera dell’attaccante ha ugualmente tanto da raccontare. Umile, sempre un passo alla volta. La vita gli ha ragalato una passione, la più bella. Ma i successi l’attaccante li ha conquistati con sudore e sacrificio. Catania, Vicenza e Foggia nella sua strada. Ora un nuovo capitolo in Calabria. L’ultima pagina? Il gol che ha chiuso le marcature nel big match contro il Crotone terminato 2-0 (CLICCA QUI per rivedere gli highlights). A novembre, Alessio sogna il grande salto in Serie B, da protagonista.
“Benvenuto con noi, allenati forte, mi raccomando”. Le prime parole recepite, immagazzinate, di un viaggio partito da lontano. Dalla Juventus dei campioni del presente e del futuro. Curcio aprì le orecchie. Era Alessandro Del Piero che lo accoglieva a Torino, nel centro d’allenamento. Un sogno, nella sua testa. Ma era la realtà. In quel gruppo c’era anche un altro ragazzino che poi sarebbe diventato campione d’Europa con la Nazionale italiana di Roberto Mancini. C’era Ciro Immobile, a scambiare il pallone con lui. E qualche metro più indietro, Marchisio, a smistare già palloni importanti. Insomma il classe 1990 aveva da chi imparare e da chi “rubare” segreti.
Poi l’esordio tra i professionisti con la maglia della Canavese. In due anni, Curcio segna 7 gol in 48 presenze. E lascia il segno, come in tutte le squadre in cui ha giocato. Un’impronta, umana prima ancora che calcistica. Sempre in C, con le casacche di Arzachena Academy, Castiglione e Renate, prima dell’approdo a Vicenza. In biancorosso 42 apparizioni impreziosite da 7 gol e 5 assist. Nella stagione 2018-2019 è uno dei migliori calciatori della Serie C nel suo ruolo. Segna, smista, regala giocate sublimi. In una sola parola: Alessio Curcio. Catania, la sua prossima tappa. Con il 10 sulle spalle. Lo stesso di Del Piero, che lo aveva “benedetto” anni prima. Sotto l’Etna solo 14 presenze e 4 gol. Ma in Sicilia l’attaccante ci ha lasciato soprattutto il cuore. Poi Foggia e Catanzaro. Le ultime scene, di un film ancora tutto da scrivere.
Un bacio sul piede e una didascalia: “Un sogno che si avvera”. Esattamente 69 settimane fa Alessio Curcio andava da Totti, in un campo di Padel e realizzava, appunto, il suo “sogno”. Per uno come lui che porta nel cuore la Roma, salutare la bandiera per definizione non ha avuto prezzo. Il campione di sempre, uno come nessuno mai. Con tanto di foto e racchetta al braccio. Sorridenti e felici. L’attaccante nato a Benevento giocava ancora al Foggia. Era la squadra allenata da Zeman, con la quale l’allora 31enne mise a segno 14 gol in 41 presenze, insieme a 11 assist.
Numeri incredibili, in quella che fu la parentesi più bella della sua carriera. Con un maestro come Zeman, che ringraziò a dovere al momento dei saluti. “Maestro”, lo ha chiamato sui social. “Per tutti i silenzi, le risate, gli insegnamenti in campo e fuori dal campo, il fumo passivo, gli sfottò, le fatiche. GRAZIE. E’ stato un privilegio ed un onore averti conosciuto, essere allenato ed entrati a far parte della tua storia”. Curcio adesso non vuole più fermarsi. Il bello, per lui, deve ancora venire. A Catanzaro, dove sognano ad occhi aperti la Serie B.
A cura di Manuele Nasca
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