“L’uomo dalle missioni impossibili”, è chiamato così Alessandro Dal Canto. Dopo tanti anni tra B e C, adesso il compito è salvare la Viterbese in un complicato Girone B. L’avvio coi laziali non è stato top, con l’esonero di ottobre alla settima giornata. Ma dal suo ritorno alla trentunesima di campionato i gialloblù hanno conquistato 8 punti in 4 partite.
È stata lunga la carriera da calciatore di Alessandro Dal Canto, che da giocatore faceva il difensore centrale. Lo ha fatto dal 1992 al 1994 con la maglia della Juventus. Tra quei ragazzi c’era un altro Alessandro, o meglio “Alex”, veneto come Dal Canto. Nome Del Piero, mestiere attaccante. Da lì Vicenza, Bologna, Venezia, Catanzaro e una parentesi nel 2003 nell’Uralan in Serie B russa. Il primo giorno che arrivai ad Elista, nella Calmucchia, pieno deserto stepposo, ebbi davanti a me uno scenario da film horror – ha raccontato Dal Canto in un’intervista rilasciata a GianlucaDiMarzio.com – Era metà marzo, la neve si stava sciogliendo e si mescolava con il fango, creando un impatto visivo davvero pesante. Il primo giorno ammetto di esser stato almeno quattro ore a ripeter tra me e me ‘chi te lo ha fatto fare’, ‘chi te lo ha fatto fare’, ma poi – come spesso succede – verso la fine capisci che sono esperienze che servono”. Già, “chi me lo ha fatto fare“. In molti, spesso, se lo chiedono. In pochi, forse, avrebbero avuto il coraggio di risollevare la Viterbese. Dal Canto è fra questi.
La vita da allenatore parte a Padova, non lontano dalla sua Castelfranco. Allena fino al 2011 la Primavera. Poi, a marzo, subentra in prima squadra al posto di Calori. L’esordio contro il Pescara di Eusebio Di Francesco, da lì il filotto di successi che porta il Padova al quinto posto finale con 11 risultati positivi, senza mai perdere una partita. Dal Canto valorizza i vari De Paula e Cuffa, scopre pure un certo El Shaarawy. Arriva fino alla finale playoff, dove trova il Novara di Tesser, vera rivelazione della Serie B 2010/11. Dopo l’andata terminata 0-0, al ritorno i piemontesi si impongono per 2-0, tornando in Serie A a oltre 50 anni dall’ultima volta. Si è fermato sul più bello Dal Canto, come alla guida dell’Arezzo (64 punti e quarto posto finale). Con la Viterbese spera di salire anche l’ultimo scalino, che vorrebbe dire salvezza, oggi lontana 4 punti.
Tre punti nelle prime sette giornate. No, l’inizio con la Viterbese non è stato dei migliori. La conseguenza è l’esonero, ma la squadra non decolla. Lo fa al suo ritorno, 8 punti in 4 partite. Pareggia 2-2 ad Ancona e in casa contro la Pistoiese. Vince le gare esterne con Pontedera e Gubbio. La salvezza dista solo 4 punti e non è una follia pensare alla permanenza diretta in Serie C senza disputare i play-off. Sogno che non è irrealizzabile, soprattutto se c’è Alessandro Dal Canto, l’uomo delle imprese impossibili.
Di Federico Rosa
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