“Di noi ha parlato tutta l’Italia, per sempre nel mio cuore“. Nel 2022 di Danilo Quarto queste parole, pronunciate a maggio dopo aver riportato da presidente l’Audace Cerignola in Serie C, occupano una posizione di rilievo. In gialloblù è rimasto una sola stagione, sufficiente per festeggiare il ritorno tra i professionisti a 85 anni dall’ultima volta con numeri sensazionali: 38 risultati utili consecutivi, 88 punti in campionato nel girone H di Serie D e un distacco abissale dalla concorrenza.
Ci sono tanti momenti da ricordare nel Cerignola tornato in C sotto la presidenza Quarto. Alcuni li ha elencati lo stesso imprenditore di origini baresi, operante nel campo della sicurezza privata, al momento dell’addio. “Potrei raccontare tantissimi momenti, tantissime vittorie ma mi porterò tutto nel cuore – scriveva – gli oltre 7.000 contro il Bitonto e gli oltre 12.000 in piazza sino a tarda notte“. Nell’Audace allenato da Michele Pazienza e costruito dal ds Elio Di Toro, protagonisti poi di un’ottima prima parte di stagione in C, il momento di svolta era da fissare nella notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre 2021: pareggio casalingo contro il Nardò e panchina che traballa fino alla conferma dell’ex centrocampista di Juventus, Napoli, Fiorentina e Udinese. A Quarto è poi subentrata la famiglia Grieco dopo la precedente gestione durata sei anni.
Nei mesi successivi Danilo Quarto è rimasto nel mondo del calcio. Ruolo: procuratore. Tra i nomi seguiti l’ex Juventus Next Gen, l’attaccante Moukulu Tembe. “Non mi fermo ai soliti profili – raccontava qualche mese fa – ho una mente abbastanza ampia e i calciatori arrivano da me solo dopo una vasta scelta e attenzione. Nei ragazzi voglio vedere la voglia di diventare grandi”. Dopo quella da dirigente, ecco la nuova vita da operatore di mercato. Sui campi di Serie D ed Eccellenza, con la speranza di toccare quel professionismo solo sfiorato da presidente.
A novembre Quarto è stato rinviato a giudizio per appropriazione indebita reiterata su indicazione di Maria Isabella Scamarcio, sostituto procuratore al Tribunale di Trani. L’ipotesi di reato ai suoi danni è legata a fatti del’estate del 2020. All’epoca l’imprenditore barese aveva spostato a Trani il titolo sportivo della United Sly, squadra di sua proprietà fresca di salto dalla Promozione all’Eccellenza pugliese. Meno di quattro mesi dopo comunicò sui social la volontà di lasciare il comando delle operazioni, e per questo un gruppo di tifosi ha chiesto la restituzione delle quote versate. Quote che sarebbero invece state restituite attraverso il portale Posto Riservato.
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