La Juventus, la sindrome di Guillain-Barrè e ora il Sudtirol: la rinascita di Daouda Peeters
Rinascere. Daouda Peeters ci è riuscito, anche quando tutto sembrava aver preso una tremenda piega. Soli 22 anni, un potenziale nelle gambe e il cassetto colmo di sogni. Un sogno a occhi aperti per chi ha l’ambizione di arrivare ai massimi livelli del calcio. Però, in questo sport, delle volte si è costretti a fare i conti con delle dure e inspiegabili realtà. Il centrocampista belga ne sà qualcosa, dopo essersi ritrovato totalmente paralizzato dalla vita in giù. Sembra l’inizio di un incubo agli occhi di un ragazzo che non vuole nient’altro che correre dietro ai suoi sogni. Tutto questo porta il nome di Sindrome di Guillain-Barré, una malattia rara contro cui Peeters ha vinto la sfida più importante della sua vita.
Peeters e la malattia rara: un incubo combattuto con coraggio
Si parla di sindrome di Guillain-Barré, una vera e propria polineuropatia su base autoimmune che colpisce il sistema nervoso periferico. Daouda Peeters, affetto da questa malattia rara nel 2021, ne ha parlato davanti alle telecamere di Still, una produzione di Juventus Creator Lab, dove si è raccontato a 360° insieme al supporto di familiari e compagni che gli sono stati accanto. “Nella vita tutto è possibile”. Peet lo afferma senza dubbi, perchè di storie come le sue non se ne sentono tutti i giorni. Dal correre nei grandi campi, fino a non riuscire nemmeno a camminare. É iniziato tutto così, dal nulla: “Mi mancava l’equilibrio durante l’allenamento”. Il medico Vandem Bulck credeva si trattasse di un colpo al nervo, ma dagli esami non risultavano defezioni. Da lì, la scelta di un’elettromiografia. “Il giorno dopo dal mio arrivo in ospedale, volevo andare in bagno e sono caduto. Ho perso tutto inspiegabilmente”, ha raccontato Peet.
Un vero e proprio choc, con la paura costante di morire. Dopo un lungo periodo su una sedia a rotelle, giorno dopo giorno, Peeters riacquisiva la speranza che quest’incubo potesse finire. Speranze dettate da piccoli miglioramenti quotidiani, che gli hanno permesso di ritornare a camminare. La voglia era quella di ritornare in campo e, con molta abnegazione il centrocampista è riuscito a mandare ko un avversario imprevedibile. Con l’aiuto dello staff medico della Juventus e dello Standard Liegi, il belga si è messo alle spalle un terribile capitolo della sua vita. “Mi sento bene, sono sano”, ha concluso Peeters.
Voglia di ricominciare: adesso c’è il Sudtirol
Ora è il momento di ricominciare. Di anni ora Peeters ne ha 24 e davanti a sè c’è una carriera tutta da definire. Al suo curriculum calcistico è il momento di segnare la Serie B. Di fatto, dalla Juventus Next Gen, il belga rinforzerà il centrocampo del Sudtirol seppur temporaneamente. La permanenza con la Vecchia Signora gli ha regalato momenti unici, come l’esordio in Serie A al fianco di Cristiano Ronaldo. A cavallo tra lo stop forzato e l’esperienza alla Juve, Peeters è ritornato momentaneamente in prestito nel suo Belgio, con esattezza allo Standard Liegi. Sguardo al passato, prima dei bianconeri c’è stata la formazione tra le file delle giovanili della Sampdoria. Ora, è il momento di godersi l’ennesimo prestito, ma tra le file della Serie B.
A cura di Ylenia Cucciniello