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Dai ricordi strazianti di Kiev al primo posto con il Mantova: la storia di Possanzini

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Credit: Mantova - Leonardo Perteghella

Dietro alla capolista del girone A di Lega Pro c’è una storia che merita di essere raccontata. È quella del Mantova di Davide Possanzini: 8 vittorie su 11 partite e 26 punti conquistati. Più di tutte le altre. L’anno scorso, la società lombarda, dopo la sconfitta a Zanica contro l’Albinoleffe, era condannata alla Serie D. Una retrocessione che sarebbe stata storica: la prima dal 1954. Nel mese di giugno, però, il Pordenone rinuncia alla Serie C e di conseguenza si apre la strada per la riammissione del Mantova. La società lombarda rimane così aggrappata alla terza serie. L’inizio di stagione dei biancorossi nel girone A di Lega Pro è entusiasmante. Alla guida della squadra c’è Davide Possanzini, subentrato ad Andrea Mandrolini. Anche l’attuale allenatore del Mantova, come le sua squadra attuale, ha vissuto un ultimo periodo particolare. Davide era il vice di Roberto De Zerbi nell’esperienza allo Shakhtar Donetsk. E, con l’attuale allenatore del Brighton, rimase bloccato in un hotel di Kiev a causa dell’occupazione russa nella capitale Ucraina. Poi, per Possanzini, c’è stato il ritorno a casa. Adesso è uno degli artefici principali del Mantova capolista. 

Credit: Mantova – Leonardo Perteghella

Possanzini: dal ricordo di Kiev al primo posto con il Mantova

Ho sentito lo scoppio delle bombe alle prime luci dell’alba”. Kiev, febbraio 2022. Un gruppo di italiani è bloccato nella capitale delll’Ucraina, precisamente nell’hotel Opera. È lo staff tecnico della squadra di Donetsk, lo Shakhtar. E Davide Possanzini, vice allenatore al fianco di Roberto De Zerbi, ha sentito lo scoppio delle bombe russe su Kiev appena ha aperto gli occhi. E quando si è affacciato dalla finestra dell’albergo, non riusciva a credere ai suoi occhi: “C’era una fila infinita di macchine, tutte che volevano andare più lontano possibile da Kiev e dai bombardamenti. Sembrava la scena di un film e invece era a pochi metri da noi”. Lo straziante racconto di Possanzini adesso fa parte del passato. Pochi mesi dopo, il rientro in Italia, nel giugno 2022. Riabbracciare la famiglia, ritrovare stabilità e poi tornare ad allenare. Le basi per ripartire. La prima panchina dopo il ritorno a casa arriva con il Brescia Primavera. Il club con cui era iniziata la sua carriera da allenatore. Tornare a casa, a tutti gli effetti. Qualche mese dopo, si apre un’opportunità importante: Clotet viene esonerato e alla guida della prima squadra arriva proprio Possanzini. L’allenatore marchigiano, però, allenerà solo per 2 partite (2 sconfitte), perché la società lombarda chiamerà Gastaldello. Ma niente paura. A giugno 2023, esattamente ad un anno dal suo ritorno a casa, arriva la chiamata del Mantova, prossimo alla serie D. Davide è convinto dai nuovi propositi della società e dall’ambizione del nuovo corso di Filippo Piccoli (che aveva da poco acquisito la maggioranza delle quota della società). Nel frattempo, poi, arriva la notizia a sorpresa: il Pordenone rinuncia alla Serie C ed è quindi il Mantova, in quanto miglior retrocessa, a prendere il posto della società neroverde. L’anno di Davide è iniziato nel migliore dei modi, alla guida dei biancorossi. Primo posto in solitaria e 8 vittorie su 11. 

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Credit: Mantova – Leonardo Perteghella

La favola Mantova

13 maggio 2023: retrocessione ai play-out per il Mantova. Un mese più tardi il ripescaggio in Lega Pro. Entusiasmo alle stelle: testimoniato dai 3000 abbonamenti superati a inizio anno. 5 mesi dopo il primo posto nel girone A e i 26 punti. Frutto di ben 8 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta. Più che una bella storia, quella del Mantova, sembra proprio una favola. A tenerla in piedi, e a dargli i contorni del reale, ci sta pensando Davide Possanzini. Un esteta del calcio, che nel corso della carriera ha avuto modo di imparare da Roberto De Zerbi. L’allenatore del Mantova ha da sempre indicato ai suoi ragazzi una strada ben precisa: gioco e carattere. Umiltà e profilo basso, poi, ma anche la voglia di non porsi limiti: “Dobbiamo avere la motivazione di stare lassù finche possiamo”, ha detto Possanzini alla vigilia della sfida contro la Pergolettese. L’obiettivo? Continuare a trasformare la favola Mantova in realtà.