Il cambiamento. Il cambiamento comporta rischi. Fanno parte della sua intrinseca natura. È spesso accompagnato da dubbi, domande. Incertezze che si possono trasformare in positive sorprese o rivelarsi degli errori. Le scelte comportano dei rischi, ma quella fatta dal Lecco con De Paola sembra essere stata quella giusta. Dal suo arrivo una sola sconfitta, contro la capolista Sudtirol, e un percorso che ha portato la squadra bluceleste in piena zona playoff a quota 32 punti.
Lo dicono i numeri. Lo dice la classifica. Ma dietro c’è molto altro. Prestazioni che esprimono mentalità e carattere. Qualità che sembravano essersi affievoliti nelle settimane prima dell’arrivo di De Paola. Nonostante un buon avvio, il cui culmine fu la vittoria interna contro l’allora capolista Padova, nel Lecco di Zironelli qualcosa smise di funzionare. Rimonte subite e prestazioni negative. Fino al cambio. È il 25 novembre quando viene ufficializzato l’arrivo di Luciano De Paola sulla panchina del Lecco. E si sa, quando si arriva in una situazione segnata dalle difficoltà e dalla negatività, la prima missione è riportare serenità e tranquillità. Riconsegnare fiducia e certezze ai giocatori. Fiducia in loro stessi e nella squadra. L’aspetto mentale come base da cui ripartire. Poi c’è il campo. Un nuovo modulo, giocatori rilanciati. Ambizioni diverse. L’entusiasmo è tornato a Lecco.
Una ripartenza, quella del Lecco che passa anche da diversi nomi. Quello di De Paola, sicuramente, ma anche di alcuni giocatori. Giocatori che se ne sono andati. Altri che si sono rilanciati. Il mercato di gennaio del Lecco assume, probabilmente, i tratti di un preciso calciatore. Simone Iocolano. Il suo, l’addio più pesante. Carisma, esperienza e qualità. Caratteristiche che l’ex giocatore di Monza e Bari portava con sé. Insieme a lui, a dire addio al Lago anche Mastroianni. Capoferri, Nesta, Italeng, Nepi e Vasic tra i nuovi arrivi. Ma il segreto di questo nuovo Lecco sono alcuni giocatori che in squadra c’erano già. Da Petrovic a Celjak, passando per Giudici e arrivando, soprattutto, a lui. Il numero 9: Simone Andrea Ganz. Quattro gol nelle ultime tre partite. L’attaccante è tornato a cantare sulla riva del Lago a lui tanto caro.
Un cambiamento a tratti radicali, quello del Lecco, che si può comprendere ancora meglio se si pensa all’uomo seduto in panchina. I valori su cui si è fondata questa rivoluzione calcistica sono quelli propri di De Paola. Carattere, grinta, concretezza, sacrificio e lavoro. Principi su cui ha costruito la sua carriera da giocatore e su cui, ora, sta (ri)costruendo la sua squadra. Una vita da mediano che l’ha portato dalla C alla Serie A. Fonseca, Signori, Gascoigne (con cui condivideva la stanza in ritiro), Di Matteo, Pirlo, Hagi, alcuni dei suoi compagni. Idee che ha trasportato poi anche in panchina. Ranieri, Lucescu e Mazzone, con cui scoprì Hamsik, i maestri. Esperienza e mentalità con cui ha ridisegnato il suo Lecco.
A cura di Nicolò Franceschin
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