Responsabilità e senso di appartenenza: i sogni del Cesena custoditi da De Rose
Esperienza e leadership. Due termini spesso abusati nel calcio. Non è il caso di Francesco De Rose. A quasi 37 anni è riuscito a prendersi le chiavi del centrocampo del Cesena: 29 presenze, ben 2514 minuti giocati. A lui i bianconeri si erano affidati già nella passata stagione ed era riuscito a ritagliarsi un ruolo importante. Quest’anno però una responsabilità in più: la fascia da capitano. Nessun problema per il classe 1987, un’eccezionale guida in campo e fuori. Dalla delusione dei play-off dello scorso anno al dominio di questa stagione: il Cesena di Toscano può festeggiare il ritorno in B. E certamente grandi meriti vanno riservati a questo giocatore che, dopo aver vissuto varie esperienze, si è addentrato alla grande nel progetto bianconero.
Mai smettere di sognare
Un leader dentro e fuori dal campo. La sua strada è sempre stata giocare a calcio. All’inizio un lungo viaggio, le trafile delle giovanili per arrivare alla prima in B con la maglia della Reggina. In seguito Casertana, Sudtirol e Barletta. Nella stagione 2019-2020 si riunisce ai granata e gioca 23 partite nel Girone C di Lega Pro raggiungendo la promozione in B dove, però, l’anno successivo vede il campo in sole 9 partite. Poi arriva la chiamata da parte del Palermo; una gioia indimenticabile per aver raggiunto una piazza storica. Se qualcuno gli avesse detto che si sarebbe giocato la Serie B con il Palermo, forse, non ci avrebbe creduto neanche lui. Si trasferisce subito in rosanero e registra 17 presenze a partire da gennaio in poi, 4 ai playoff, dove la squadra si ferma al primo turno Nazionale contro l’Avellino. La stagione successiva è stato l’uomo chiave della mediana. Un capitano-leader vero: sincero, diretto e consapevole del suo ruolo. Lo testimoniano anche alcune delle sue celebri frasi: “Non abbiamo le p***e. Chiediamo scusa ai tifosi“.
La rivincita di De Rose e del Cesena
Il classe 1987 lascia Palermo nel 2022, un addio toccante che lo stesso giocatore commenta: “E’ stato per me un onore indossare la maglia rosa nero, rappresentare una città intera e vivere emozioni indimenticabili davanti a 40.000 tifosi“. 67 presenze totali, tra campionato, playoff e Coppa. Con la maglia rosanero De Rose è sempre sceso in campo nell’ultima annata, tranne che in 3 occasioni. Ovvero contro Potenza, Fidelis Andria ed Entella. Dalla Sicilia all’Emilia Romagna. Un nuovo capitolo per continuare a sognare: “Al mio Cesena dico di non smettere mai di sognare“. Cesena, un’altra piazza importante nella carriera di Francesco. Un nuovo gruppo ma lo stesso ruolo: quello di capitano. “Sin dal primo giorno di ritiro abbiamo iniziato a lavorare al massimo. Con dei sacrifici enormi. Ma solo e soltanto per migliorare. Giorno dopo giorno, partita dopo partita. Io cerco di dare sempre l’esempio in squadra. Voglio far capire a tutti i miei compagni che nessuno regala nulla. L’importanza dei dettagli è fondamentale“.
Un vero leader
De Rose è un leader e si è visto in tutte le sue esperienze passate. A Cesena è diventato subito un pilastro della squadra enfatizzando ancora di più il suo ruolo, trascinando il gruppo verso gli obiettivi come affermato anche da Berti in un’intervista: “Capitan De Rose e Prestia sono due leader. Due punti di riferimento perché hanno esperienza anche in categorie superiori. Ti insegnano molto e lo fanno anche in maniera vigorosa. Tanti consigli, ma anche la giusta dose di ‘cicchetti’ quando serve“. Una fascia da capitano importante per sottolineare ancora il suo contributo da trascinatore dentro e fuori dal campo. De Rose ha dimostrato subito il suo talento, già al primo anno con la maglia del Cesena mettendo in campo qualità, determinazione e prestazioni atletiche di un giovane nonostante i suoi 35 anni. Il sogno di una nuova promozione in Serie B però sfuma nella semifinale di ritorno contro il Lecco. Ma il Cesena e il suo capitano non si arrendono. Sotto la guida di Toscano che è riuscito a far funzionare in maniera impeccabile la squadra, creando un mix tra giovanissimi e calciatori più esperti alimentando ancora una volta un legame indescrivibile con i tifosi. Basti pensare alle lacrime di Ciccio a Lucca per un infortunio. Il pubblico, il dodicesimo uomo in campo pronto a sostenere in qualsiasi modo la squadra. Tutti insieme si sono presi la rivincita conquistando la promozione diretta in Serie B. “Io credo in me, questo mi spinge sempre a lottare“. Questo il motto del capitano del Cesena, Francesco De Rose, messo in pratica alla perfezione nell’arco del campionato.