Foggia, Delio Rossi: “Lascio, l’anno prossimo non sarò io l’allenatore. Troppo coinvolto da questi colori”
Archiviata la stagione con la sconfitta nella finale playoff, in casa Foggia è tempo di pensare alla prossima stagione. E, per questa ragione, Delio Rossi ha comunicato in una conferenza stampa le sue intenzioni in vista del futuro. L’ex Lazio ha dato il suo addio alla squadra, dopo un cammino nei playoff che ha visto i rossoneri protagonisti fino al doppio confronto con il Lecco. Di seguito, le dichiarazioni dell’allenatore.
Foggia, Delio Rossi: “Ho lavorato 24 ore al giorno per questi colori”
Le prime parole in conferenza stampa di Delio Rossi: “È da un po’ che non ci vediamo, quasi un mese e mezzo, non so se avete sentito la mia mancanza. È finita la stagione, ora è giusto parlare per tracciare un bilancio e parlare di futuro. Penso sia sotto gli occhi di tutti ciò che ha fatto questa squadra. Partirei dall’inizio: sono arrivato a quattro giornate dalla fine, ho incontrato il ds Sapio a Napoli e ho accettato con piacere di venire a Foggia. Ho detto da subito che il discorso economico non mi interessava. Chiesi solo una casa da dividere con un mio collaboratore, e così è stato. Ho parlato con il presidente Canonico a Bari. Dissi al presidente che venivo a Foggia non per fare quattro partite, ma per un anno almeno. Ho spento il telefono sin da subito, ho chiesto agli amici di qui di far finta di non conoscermi e non è stato facile. Ho lavorato 24 ore al giorno, senza mai fare una passeggiata o mangiare una pizza. Pensavo 24 ore al Foggia, dormivo tre ore a notte perché conosco il mio modo di fare calcio, soprattutto in questa città. Abbiamo lavorato e purtroppo abbiamo cullato un sogno che non è andata come immaginavo”.
Foggia, Delio Rossi annuncia l’addio: “Questa piazza merita un allenatore più sereno”
Delio Rossi annuncia il suo addio al Foggia: “Ci tenevo a ringraziare i miei ragazzi, un gruppo incredibile. Non avete idea cosa hanno passato in questi mesi, senza campo di allenamento, tre direttori sportivi, fisicamente . Ringrazio società e staff per tutto. Non capisco perché il nostro sogno non è arrivato fino alla fine, mi tengo la mia idea solo per me, ho sempre raccontato la verità. L’anno prossimo non sarò più l’allenatore del Foggia solo per una mia scelta. Avrei fatto lo stesso anche se fossimo saliti in Serie B. Per fare l’allenatore bisogna essere razionale e io non riesco ad esserlo. Non posso vivere da recluso per un altro anno. Sono troppo coinvolto, lascio per questo motivo. sono e resto tifoso del Foggia“.
Proseguendo, sulla sua decisione: “Ho comunicato la mia decisione la sera stessa alla mia famiglia. Non era maturata dopo la sconfitta, ma già un mese fa. Io so come lavoro, non è il problema di gestire lo stress. Se rimanessi farei un danno al Foggia. Ripeto, sono troppo coinvolto nelle vicende. Foggia merita un allenatore più sereno. Sarò sempre qui, non scappo. Dovete capire che allenatori e giocatori sono di passaggio“.
“Futuro? Non so se continuerò ad allenare”. E su Di Pasquale: “Non è normale che si spari sull’auto di un giocatore, ho visto poca indignazione”
Sul ritorno a Foggia e sul suo futuro: “Ho ritrovato la stessa piazza passionale, che fa vivere ciò che non si vive in categorie superiori. Purtroppo ho visto anche ciò che è andato oltre il tifo. Accetto la contestazione, sono sempre stato in piazza calde, Ma non accetto la violenza, non è corretto. È normale che sparino sull’auto di un giocatore? Assolutamente no, ma non ho visto tanta indignazione. Ho letto soltanto che sono stati 4-5 delinquenti“. L’allenatore non esclude l’addio definitivo al calcio: “Noi come Foggia siamo visti brutti, sporchi e cattivi da chi ci osserva da fuori. Mi chiedo perché sono arrivati a farci tanto (riferimento alla finale playoff, ndr)? Non ho gli elementi sufficienti sotto questo punto di vista. Dovete accettare la mia decisione. Non so se continuerò a fare l’allenatore, sicuramente non a Foggia“.
Delio Rossi e l’uso del Var nella doppia finale playoff: “C’è qualcosa che non mi torna”
Delio Rossi e il legame con Foggia: “Si chiude una porta, si apre un portone. Se mi volete bene, cercate di capirmi. La scelta di non allenare più il Foggia è una scelta ponderata, non una pausa di riflessione. Io come il marito che lascia la moglie perché la ama troppo? Facile dare giudizi dal di fuori, bisogna viverle dal di dentro. Per dare giudizi su qualcuno devi camminare per due giorni con i mocassini di quella persona. Non sono sereno, non è giusto per il Foggia che io non lo sia. Avrei preferito fare questo discorso di fronte a una promozione in Serie B, probabilmente non ci sarebbero stati tutti questi rimpianti”. Proseguendo, sul VAR in Serie C: “In due partite ne ho viste tante. Non voglio passare come vittima, dando la colpa alle decisioni arbitrali. Il Var deve funzionare da entrambe le parti. C’è qualcosa che non quadra. Il silenzio stampa durante i playoff? L’ho scelto per isolarci completamente perché sapevo che un ambiente più sereno ci avrebbe trasmesso serenità, così come siamo sempre andati in ritiro. Ma non è bastato”.
I numeri del suo ritorno a Foggia
I numeri sintetizzano l’avventura di Delio Rossi sulla del Foggia, avviata a fine marzo al posto del dimissionario Mario Somma: in 14 partite (quattro in regular season, nove nei playoff) sono arrivati cinque vittorie, quattro pareggi e altrettante sconfitte con 23 gol fatti e 18 al passivo.
Testo a cura di Roberta Miscioscia