Prime dichiarazioni da nuovo allenatore del Pordenone per Domenico Di Carlo. L’ex Chievo, Sampdoria e Vicenza ha dichiarato di essere felice per questa nuova avventura in Friuli. L’aspetto particolare che ha colpito Di Carlo sono le strutture avanzate del club neroverde a detta sua “da Serie A“.
“E’ un onore essere l’allenatore del Pordenone”, ha affermato l’allenatore. “Ringrazio la società, la famiglia Lovisa, per avermi scelto. Le sensazioni sono più che positive, ho visto il centro sportivo e ho conosciuto gli addetti ai lavori e noto molta competenza e professionalità“. Sono queste le prime parole da nuovo allenatore del Pordenone per Domenico Di Carlo, che inizia questa nuova avventura in Serie C. “Sia io che la società veniamo da un anno un po’ particolare, il Pordenone è retrocesso e io e il mio staff siamo stati esonerati a Vicenza a settembre. Lo spirito di rivalsa è molto grande e ha fatto sì che le nostre strade si possono unire. C’è un bel progetto, coltivabile con il lavoro, il rispetto e i risultati sul campo. Le strutture sono da Serie A e di livello molto alto e queste attrezzature mettono nelle condizioni all’allenatore di poter fare bene. Avere un centro sportivo così è bello anche venirci e viverlo“.
Da capire anche con quale sistema tattico giocherà Di Carlo. “Per i moduli dobbiamo capire che giocatori riusciremo a prendere. Il 4-3-1-2 è un modulo che conosciamo sia io che i giocatori. Se una base può essere 4-3 dobbiamo capire quali giocatori arriveranno in questa sessione di mercato. L’importante è trovare i giocatori giusti alla mie caratteristiche e quelle della proprietà. Chiunque vestirà la maglia neroverde dovrà avere una grandissima motivazione e spirito di rivalsa. Per fare campionati da protagonisti servono giocatori con grandi motivazioni. Questo fa parte nel DNA mio e del mio staff, giocare il tutto per tutto fino al 95′ per cercare la vittoria.” Queste sono le chiare indicazioni di Di Carlo in questa nuova avventura da allenatore.
In chiusura ha rilasciato un messaggio ai tifosi neroverdi: “Qui a Pordenone ci deve essere un grande attaccamento perché in questo territorio sono state fatte grandi cose precedentemente. Oggi si sono un po’ perse, ma ci si può ritrovare con il rispetto e l’unità di intenti che fa sì che tutti possano dare qualcosa per potere vincere. Una squadra con la S maiuscola. Non vedo l’onore di conoscere i tifosi del Pordenone, tenteremo di riconquistarli attraverso il gioco e le vittorie“.
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