Di Gregorio, la sfida da ex con l’Inter: emozioni del viaggio di ritorno
Inter-Monza per Michele Di Gregorio non può essere una partita come le altre. Il numero uno dei brianzoli sfida il suo passato, la squadra in cui è cresciuto e per cui ha sempre fatto il tifo. 14 anni in nerazzurro tra il 2003 e il 2017 per il portiere che tanto bene sta facendo quest’anno in Serie A. Stasera il ritorno a San Siro, seppur da avversario. Arrivato ad Appiano Gentile quando aveva sei anni, ha vissuto infanzia e adolescenza con la maglia dell’Inter addosso.
Dai pulcini alla Primavera, il bambino è diventato ragazzo, arrivando a essere capitano della sua squadra del cuore. Proprio con la fascia al braccio nel 2017 è diventato campione d’Italia con la formazione Primavera, imponendosi per 2-1 in finale contro la Fiorentina. Alcune presenze anche con i grandi, dove dalla panchina ammirava le gesta del suo idolo Samir Handanovic. “Per me è un mostro sacro. Ho visto con quanta dedizione e quanta passione fa questo mestiere: lì ho capito che il talento non basta” dice di lui Di Gregorio intervistato da Dazn. Prima lo osservava dagli spalti, dove, sin da piccolo, andava per tifare la sua Inter. Una passione, trasmessa dalla famiglia, che Michele ha coltivato negli anni, fino alle convocazioni con la prima squadra.
Di Gregorio, dall’Inter fino alla sfida da ex di San Siro
Nel tragitto che sta per riportare Michele Di Gregorio dove è cresciuto ci sono state varie tappe. Alcune di queste sono state fondamentali per la crescita del portiere classe 1997. Dopo i 14 anni di Inter conclusi con il trofeo vinto, nel 2017 il calciatore milanese è andato in prestito al Renate, squadra del girone A di Lega Pro. A fine anno, dopo prestazioni in crescendo, è stato anche eletto miglior portiere della competizione.
Tra le caratteristiche che lo hanno messo sotto i riflettori c’è quella di pararigori, abilità favorita dai suoi fenomenali riflessi. “L’uomo Digre” nella stagione 2018/2019, in cui è passato a vestire la maglia del Novara, ha neutralizzato cinque penalty su sei subiti, confermandosi uno dei migliori della categoria. Poi il salto in Serie B, dove con Pordenone prima e Monza poi si è affermato tra i top del campionato, guadagnandosi la fiducia del club di Berlusconi. In questa stagione, la sua prima in Serie A, ha subito messo in chiaro le cose, costringendo alla panchina uno come Alessio Cragno. Il messaggio è chiaro: Michele Di Gregorio non vuole smettere di stupire. Dall’Inter a San Siro contro i nerazzurri: il volo tra i sogni di Di Gregorio.
A cura di Leonardo Santini