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Dal primo gol all’Akragas in Serie C alla fascia di capitano a Napoli: la storia di Giovanni Di Lorenzo

Cuore, grinta, tanta ma tanta gavetta prima di alzare le mani al cielo per un successo che ha fatto gioire 60 milioni di italiani la scorsa estate. Giovanni Di Lorenzo è pronto per una nuova stagione di Serie A, ma questa sarà quella più particolare per il terzino destro Campione d’Europa. Il primo campionato da capitano di una squadra non qualunque come il Napoli fa un certo effetto. Basti pensare che la stessa fascia, ereditata da Lorenzo Insigne, è stata indossata dal leggendario Diego Armando Maradona. Dalle prime esperienze in Lega Pro con Reggina e Matera ai successi col Napoli e la Nazionale: la storia del terzino destro degli azzurri. 

Da Maradona a…Di Lorenzo: ecco chi è il nuovo capitano del Napoli

Solo pochi calciatori hanno avuto l’onore di indossare quella pesantissima fascia da capitano di uno dei club più tifati d’Italia e indossata da un certo Diego Armando Maradona. Il Napoli di Luciano Spalletti fa il suo esordio al Bentegodi di Verona con un nuovo capitano, dopo l’addio di Lorenzo Insigne. Giovanni Di Lorenzo è il nuovo capitano, dopo 137 presenze in azzurro e 8 gol

Da Ciro Ferrara a Francesco Baldini, passando per Marek Hamsik fino a Paolo Cannavaro. Portare la fascia da capitano del Napoli non è per tutti. Giovanni Di Lorenzo questo traguardo se l’è guadagnato con sudore e sacrifici, cavalcando quella fascia destra di campo, il suo habitat naturale da sempre. Correndo e macinando chilometri il giocatore toscano è arrivato a questo grande riconoscimento personale che gratifica una carriera importante fatta da tantissima gavetta. 

La gavetta in Lega Pro di Di Lorenzo con Reggina e Matera

Una storia partita da lontano quella di Giovanni Di Lorenzo, dal calore della Calabria e di una delle squadre più importanti del sud Italia come la Reggina. Lì il terzino destro cresce, si fa le ossa e matura. Fa il suo esordio in Serie B in una delle stagioni più difficili per gli amaranto che li vede precipitare dalla B alla C nella stagione del centenario del club. Viene confermato l’anno dopo in Lega Pro e lì diviene titolare della fascia destra di difesa. 38 presenze per il difensore e una salvezza acciuffata solo ai playout nel derby dello Stretto contro il Messina. Però la conclusione di quell’annata è amara per i tifosi reggini che vedono la loro squadra sparire dal calcio professionistico ripartendo poi l’anno dopo dalla Serie D. 

 

Dopo il fallimento della Reggina il difensore riparte dal Matera, guidato da Gaetano Auteri. Con lo “Special One di Floridia” continua quel percorso di crescita visto a Reggio Calabria e diviene il perno principale della fascia destra dei lucani. In biancazzurro arriva anche il primo gol fra i professionisti e lo mette a segno all’Esseneto di Agrigento. Il terzino segna la rete del momentaneo 2-0, nella vittoria per 4-1 del Matera sull’Akragas. “Mi trovo molto bene a Matera, – dice Di Lorenzo ai microfoni di tifomatera.itè una città tranquilla dove si può fare benissimo. Abbiamo fatto un grande campionato, forse qualcuno si dimentica che ad ottobre-novembre eravamo nella zona calda della classifica. Sicuramente ad inizio anno tutti si aspettava di più e rimane il rammarico per non essere riusciti ad entrare almeno nei playoff, perché secondo me potevano fare molto bene.” 

Dall’esordio in A fino alla finale di Wembley di Euro 2021

Un percorso di crescita esponenziale quello di Giovanni Di Lorenzo, che è letteralmente passato dal giocare una gara di Lega Pro all’Arturo Valerio di Melfi alla finale dell’Europeo allo stadio Wembley di Londra. In soli 4 anni Di Lorenzo ha potuto realizzare il piccolo grande sogno di calcare campi importantissimi. L’esordio in Serie A con la maglia dell’Empoli, la squadra che lo ha lanciato in massima Serie, al Castellani contro il Cagliari ed esattamente un girone dopo arriva anche il suo primo gol in A. In quella stagione (2018/2019) realizza ben 5 gol in 37 gare, migliore score in carriera. 

Nel 2019 arriva, quindi, la grande chiamata del Napoli di Carlo Ancelotti. Il primo gol in azzurro è da favola. Segna alla Juventus a Torino il gol del momentaneo pareggio in una delle più pazze gare di quella stagione, non basta per portare a casa almeno un pareggio: 4-3 per i bianconeri con autogol finale di Koulibaly. L’esordio in Champions è a dir poco clamoroso: 2-0 al Liverpool di Kloop. Di Lorenzo gioca una gara sontuosa agli occhi del mondo intero. Le prestazioni in azzurro fanno innamorare il c.t. Roberto Mancini che lo convoca per Euro 2020. Titolare pressoché inamovibile. Un torneo concluso con la vittoria dell’Italia in finale contro l’Inghilterra, un successo che ancora fa vibrare i polsi per le emozioni vissute in quella notte magica.

Ed eccola l’importanza della gavetta, della serietà e dell’amore e la passione per il calcio. L’emblema? Giovanni Di Lorenzo. 

A cura di Federico Rosa

Redazione

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