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Dion Ruffo Luci, il bolognese doc che segna (e convince) con il Trento

“Pasquato recupera palla in zona alta, tocco di Battistini che favorisce l’inserimento di Ruffo Luci. Assist involontario per il 3-0 da parte del difensore del Lecco e primo gol tra i professionisti di Dion Ruffo Luci, in prestito dal Bologna”. In questa maniera il nostro telecronista Pietro Nalesso, racconta la rete del centrocampista italiano. La storia del classe 2001 che “non molla di un centimetro”.

credits foto: Martina Cutrona

Dion Ruffo Luci, il rossoblù sulla pelle

Dion Ruffo Luci nasce il 12 Luglio 2001 a Bologna ed è nella città emiliana che inizia il suo percorso calcistico. Nella stagione 2017/2018 con l’Under 17 rossoblù colleziona 16 presenze per poi essere notato dall’allora allenatore della Primavera Emanuele Troise che lo convoca per due partite di Coppa Italia facendogli giocare due spezzoni di gara contro la Juventus e il Vicenza U19. Le sue qualità si notano ma, probabilmente per non bruciare le tappe, l’ex allenatore del Mantova decide di fargli continuare la stagione con l’Under 17. Nella stagione successiva inizia il suo percorso con la Primavera che si conclude in tripudio per i giovani rossoblù.

Promozione in Primavera 1 e prestigiosa vittoria del Torneo di Viareggio, il più importante a livello giovanile internazionale. Durante il torneo il classe 2001 gioca sei partite sulle sette a disposizione ed è glaciale dal dischetto. In semifinale con il Club Bruges segna nella lotteria dei rigori il momentaneo 2-3 in favore dei rossoblù e si ripete in finale contro il Genoa. Per la seconda volta nella storia il Bologna Primavera vince il Viareggio, dopo il primo nel 1967. Anche grazie ai gol del classe 2001 che è decisivo quando conta.

Nella stagione 2019/2020 Dion Ruffo Luci è il titolare del centrocampo di Troise e totalizza 16 presenze sulle 20 a disposizione. Perché? La spiegazione è semplice. Non solo Troise si è accorto delle sue qualità ma anche Sinisa Mihajlovic che decide di farlo allenare con la Prima Squadra. Inizia a fare la spola tra Primavera e Prima squadra con l’obiettivo di poter esordire in Serie A. Il 22 febbraio 2020 va per la prima volta in panchina contro l’Udinese per poi esordire il 12 luglio 2020 contro il Parma nei minuti di recupero. Un esordio sfortunato in quanto la squadra ducale riesce proprio nel finale a recuperare due gol e a pareggiare la partita.

L’infortunio e la rinascita

Proprio durante un allenamento con la prima squadra si procura un grave infortunio che lo costringe ad un lungo stop. Il 31 dicembre, nell’ultimo allenamento dell’anno, riporta una frattura parzialmente scomposta della tibia destra. 5 mesi di stop. “Da questo momento in poi lavorerò con il solo obiettivo di tornare più forte di prima”. Il suo commento su Instagram. Così fa e il 12 maggio 2021 è di nuovo in campo con la Primavera nel match contro la Lazio. Una partita che si ripeterà un mese dopo per i playout. Nel doppio confronto con i laziali, Ruffo Luci è capitano e trascina i suoi alla vittoria e alla salvezza. Nel match di ritorno segna il rigore del momentaneo 1-1 che porta la sfida ai supplementari in virtù del risultato dell’andata. Ai supplementari poi è Rocchi al 105’ a segnare e a regalare una salvezza difficile quanto voluta agli uomini di Troise. Come per il Viareggio, grazie alla rete del giocatore.

La nuova avventura al Trento

Nella stagione 2021/22 Ruffo Luci decide che è arrivato il momento di provare a fare il salto nei professionisti. Accetta la corte del Trento e per la prima volta in carriera si trasferisce lontano dalle Due Torri. Il centrocampista italiano non è sempre titolare, per 90’ ha giocato due volte in questo avvio di stagione. Quando gioca, però, ci mette grinta e cattiveria di chi sa che deve lottare per conquistarsi il posto in squadra perché solo attraverso il lavoro i sogni si realizzano. Dopo il primo gol realizzato tra i professionisti, Ruffo Lucci non ha nessuna intenzione di fermarsi. Perchè il sogno di giocare in Serie A lo ha già coronato. Ora l’obiettivo è tornarci da protagonista.

A cura di Samuele Manzoni

Redazione

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