Quando Dionisi era un obiettivo per la panchina della Juventus U23
Vincere nello stesso anno a Milano (per due volte) e a Torino contro la Juventus non è mai banale. Farlo da allenatore esordiente in Serie A è speciale. Alessio Dionisi si gode il momento dopo la domenica sera da sogno contro l‘Inter di Inzaghi. Suo padre fu il primo a marcare Maradona quando l’argentino arrivò a Napoli. Una curiosità che suscita un effetto particolare vedendo l’annata del figlio sulla panchina del Sassuolo. 33 punti dopo 26 partite, undicesimo posto in classifica: raccogliere l’eredità di De Zerbi (che nella scorsa stagione arrivò ottavo a quota 62) non si presentava come una missione semplice, ma Dionisi la sta onorando eccome.
Dionisi e la Juventus U23
1-2 alla Juventus, 1-3 al Milan, 0-2 all’Inter, tenuta a secco come se fosse l’ultimo attacco della Serie A. Risultati che dicono tutto e che spiegano il motivo per cui, nell’estate del 2019, il nome di Dionisi fosse presente proprio nella lista della Juve, che stava cercando una nuova guida per l’U23. La prima stagione In C della seconda squadra bianconera si era conclusa con un dodicesimo posto e con 19 sconfitte in 37 partite. A Torino, per allenare i grandi, era appena sbarcato Maurizio Sarri con l’obiettivo di far partire un nuovo ciclo dopo gli anni gloriosi di Allegri. La rivoluzione doveva comprendere anche i giovani appunto, per questo il club stava cercando un sostituto di Mauro Zironelli, nel frattempo partito destinazione Modena.
Alla fine la spunta Pecchia
Dionisi piaceva perché si era fatto conoscere con l‘Imolese, che portò fino ad una storica semifinale playoff poi persa contro il Piacenza. Da lì poi i 50 punti con il Venezia in B e la promozione della scorsa stagione con l’Empoli prima di firmare per il Sassuolo. Già, perché poi la Juventus decise di puntare su Pecchia, che aveva già lavorato con Fusco ai tempi dell’Hellas Verona e che ritroverà dunque l’ex ds gialloblù nel ruolo di responsabile della formazione di Serie C.