“Voglio vivere ma sì, na, na, na, na..Come fosse sempre il mio giorno perfetto”. Vuole vivere così anche Simone D’Uffizi, attaccante della Viterbese non ancora 18enne (li compirà il 15 settembre). “Il giorno perfetto” di Gianluca Brignani, che sembra essersi catapultato anche in Serie C. Di quelli che non dimentichi. Quei pochi attimi che possono valere una vita intera. 30 minuti, per scrivere un record e ribaltare una partita macchiata nel finale solo dalla rete di Paolini, che ha permesso alla Fidelis Andria di pareggiare il conto. Ma la doppietta resta, indelebile, nel cuore del ragazzo nato a Roma. Gli abbracci dei compagni, il calore del suo pubblico. Un ragazzo che sembrava al capolinea e che oggi è sulla bocca di tutti.
Era il 56′ di una partita complicata. La Viterbese è sotto in casa per 0-1 contro la Fidelis Andria nella gara valevole per la 2° giornata del campionato di Serie C, Girone C. Filippi ci pensa un po’, poi urla: “Simone, tu!”. Il momento magico, la frase che ogni calciatore vorrebbe sentire uscire dalla bocca del suo allenatore. Una sistemata ai calzettoni, ultime preghiere. Poi nulla, solo il proprio talento. D’Uffizzi parte timido, poi timbra: pallone largo sulla destra, stop col destro e bolide (sempre con lo stesso piede) a spaccare la porta. Il pallone che si infila sotto la traversa, la gioia di un ragazzo non ancora maggiorenne.
4′ minuti più tardi, è ancora il classe 2004 a punire. Ancora lì, sotto la “sua” Curva: lancio a scavalcare la difesa, stop col destro a superare Zamarion e rete del 2-1. Rimonta completata, nel segno di un giovanissimo. La Roma, poi la Lazio, la Lodigiani. Tutto è passato nella sua testa in una sola mezz’ora di gioco. 30 minuti che lo hanno “presentato” per niente male. E un record: è il primo calciatore della sua età (italiano) a segnare una doppietta in una stessa partita tra i professionisti. “Un giorno perfetto”. Il suo, giorno.
Cresciuto nelle giovanili della Roma, poi passato alla Lazio dove ha fatto la categoria esordienti. Coi biancocelesti viene scartato, perchè ritenuto troppo magro. Due addi in pochi anni e la paura di non farcela. D’Uffizi non si arrende: torna nella squadra del suo quartiere, il Breda. Un anno dopo lo tessera la Lodigiani, sempre a Roma. I mille pensieri, il filo sottilissimo che lo lega a Totti, anche lui cresciuto calciticamente in quel luogo, sui quei campi. Due anni dopo, la Viterbese e la prima esperienza tra i professionisti. Nella scorsa stagione ha collezionato 4 presenze nel Girone B di Serie C. Quest’anno, un inizio col botto: due presenze da subentrato e due reti, come detto realizzate in 30 minuti. Una nuova vita, un nuovo capitolo. Questa volta con più luci che ombre. D’Uffizi si presenta. E ora tutti parlano di lui.
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