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Ripartire dalla D per un sogno: la storia di Saporiti, nuovo acquisto del Modena

Andrea Saporito

Foto Andrea Ristori

Ciao, Edo. Guarda che ora si fa sul serio”. Deve essere stata così la telefonata, quella che regala a un ragazzo il sogno di una vita. Perché se da quando hai memoria, cammini con il pallone a fianco, non ce n’è proprio per nessuno: il calcio è l’obiettivo, quello da realizzare. Chi conosce bene Edoardo Saporiti lo sa: ha 20 anni (ne farà 21 a settembre), gioca trequartista e da quando era piccolo aveva un idolo, Kakà. Un mostro sacro, lo sappiamo. Ma sognare è lecito per tutti, e c’è chi si impegna per riuscirci.

Ricapitoliamo: dopo aver giocato nelle giovanili dello Spezia, Saporiti era ripartito dalla Serie D (che è piena di storie incredibili). Prima la Fezzanese, sempre in Liguria, poi un passaggio qualche kilometro più in là: a Lucca, dalla Seravezza Pozzi. Gli serve un anno e mezzo per fare il salto. E che salto. Qualche giorno fa, Saporiti ha firmato per tre anni e mezzo con il Modena, che lo ha subito girato in prestito al Grosseto. Sei mesi di esperienza in Serie C per poi capire se, con i canarini magari promossi, anche la Serie B potrà andare bene. Un sogno nel sogno, appunto.

Il primo step di Saporiti? Il nutrizionista…

Ma come arrivarci, a questo sogno? Con l’impegno. Ha vent’anni Saporiti, ma la testa di chi ha capito tutto. La prima cosa che vuole fare adesso è ingaggiare un nutrizionista che lo segua giorno dopo giorno (si dice che ami il tartufo, chissà come la gestirà…). E poi gli allenamenti: c’è il campo, ma c’è anche tutto il lavoro individuale. Che vuole meticoloso il più possibile per rafforzare il corpo, insieme alla tecnica. Gli piace calciare da fuori, giocare nello spazio stretto. In questa prima parte di stagione, in Serie D, ha segnato cinque gol: due di destro, uno di sinistro, due di testa. Completo.

Il salto si farà sentire, non c’è dubbio, ma Grosseto (e Modena) è lì per quello. Se di sogno si deve trattare, qui siamo solo all’inizio. A giugno, se ne potrà sapere di più. “Proprio così, Edo. Ora si fa sul serio”.

A cura di Valentino Della Casa