Biancoceleste. Sono questi i due colori che hanno tinto l’infanzia di Emanuele Valeri. D’altronde, suo padre ed i suoi nonni Roberto ed Algenere gli hanno fatto capire subito l’importanza di essere un tifoso della Lazio. Una passione che è cresciuta sempre di più negli anni, da quando per la prima volta è entrato all’Olimpico mano per la mano con suo papà, a quando Emanuele è dovuto andare a Rieti per fare di quello sport che tanto lo aveva colpito un lavoro. Così, quest’anno, Valeri la Lazio la incontrerà di nuovo, dopo aver indossato quella maglia nelle giovanili. Ma lui non sarà sugli spalti, bensì in campo con la maglia della Cremonese.
Urbetevere. È questa la prima squadra che accoglie Emanuele Valeri. Con questa maglia il ragazzo riesce già a mettere in evidenza le sue qualità. Lui, terzino sinistro che durante la manovra offensiva è in grado di diventare una pedina in più per la squadra. Gli allenamenti con i compagni e poi di corsa sulle gradinate dello Stadio Olimpico. Inseguendo una passione, dentro e fuori dal campo. Il ragazzo sul rettangolo verde dimostra di saperci stare disegnandosi un percorso che lo porterà fino agli Allievi Elité regionali. È questa la prima tappa della scalata di Valeri. Lascerà l’Urbetevere soltanto per giocare con la maglia dell’Atletico Viscovio in Eccellenza. La Serie A è ancora lontana, ma quando sono le ambizioni a guidarti tutto sembra più raggiungibile. Partita dopo partita. In Eccellenza il ragazzo dimostra di essere fuori categoria. Così, bussano alla sua porta. Il Rieti vuole portarlo in Serie D.
Partire dall’Eccellenza non è mai semplice. Considerando poi i numerosi fattori esterni che in qualsiasi sport potrebbero ostacolare un sogno, diventa ancora più complicato. Quanti talenti si sono persi nella giungla del calcio? Emanuele Valeri però non ha mai perso di vista il proprio obiettivo. Con il Rieti arriva per la prima volta in Serie D. Un passo in avanti per scrivere un nuovo capitolo della sua storia. Un solo anno serve ad Emanuele per mettersi in mostra. Lui, che ha iniziato a giocare per divertirsi e che riesce a divertire chi lo guarda. Chiedere ai tifosi del Rieti per credere. Nel 2017 infatti il club riesce a vincere anche i playoff ed Emanuele giocherà 31 volte collezionando due reti in bacheca. Un solo anno per ricevere una chiamata che soltanto due anni prima, quando ancora giocava in Eccellenza, sembrava impossibile valutare. Il passo nei professionisti Valeri lo compie con la maglia del Lecce sulle spalle. La Serie C, vetrina di mille talenti adesso è il palcoscenico dove Emanuele può mettersi in mostra. Al Via del Mare però, i numeri non sono quelli delle ultime stagioni. Tre presenze da subentrato non gli permettono di lasciare il segno sulla fascia tra i professionisti. Il Lecce di Liverani vincerà il campionato guadagnandosi la B. Emanuele invece, farà il percorso inverso, tornando in Serie D.
A volte sembra difficile, altre ci rifiutiamo di farlo. “Guardare sempre avanti” non è una semplice frase di Cornelio che viene citata dai Robinson nel film Disney, ma un vero e proprio mantra quotidiano. “Giocavo per divertirmi. Dall’Eccellenza sono passato alla Serie C con il Lecce. Tuttavia, quando sono tornato in Serie D con il Cesena non mi aspettavo più niente. Poi è arrivata la Cremonese” sosterrà Emanuele Valeri sui canali della Serie A. Dalla Serie C alla Serie D, voltando le spalle al grande sogno. Soltanto per prendere la rincorsa. Nei dilettanti con il Cesena Valeri torna ad essere quel terzino che tutti conoscono. Spinta, tecnica e brillantezza. I bianconeri arriveranno in Serie C e Valeri non si farà spaventare dal curriculum del passato. Colleziona più di venti presenze, mettendosi in mostra ancora di più sui campi di tutta Italia. Serie C come Crescita. Così, arriva la Serie B. Quella categoria che aveva dovuto abbandonare soltanto due anni prima adesso è la sua realtà. 63 presenze in due anni con la maglia della Cremonese e promozione in Serie A conquistata.
Sì, avete capito bene. Dall’Eccellenza alla Serie A. Ed Emanuele Valeri nella massima serie ha giocato già tre partite. Tre, come il numero di maglia che porta sulle spalle da quando indossava la maglia dell’Urbetevere e di corsa andava con il padre all’Olimpico, dove ha esordito contro la Roma di Dybala e Mourinho. Alla sesta è arrivato il suo primo gol. Lo segna al Gewiss Stadium contro l’Atalanta di Gasperini, che porta il primo punto esterno della sua squadra in massima serie. Emanuele Valeri non sarà più tra quei tifosi tra gli spalti, ma sul campo, per lasciare il segno in Serie A con la Cremonese. L’alfabeto delle categorie adesso è completo. Avevano ragione i Robinson: guardare sempre avanti.
A cura di Jacopo Morelli
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