Spensieratezza e libertà. Sogni che si realizzano. Bianco e nero. “Limone y Tequila”. Emanuele Zuelli è tutto ciò che è racchiuso in queste parole. Un giovane spensierato che ha realizzato un sogno in bianconero. La storia parla di un ragazzo del 2001, nato a Bolzano, molto timido con la voce ma non con i piedi. Sì, perchè chi indossa la maglia della Juventus a soli 20 anni, tutto può essere tranne che timido nel giocare il pallone. Una storia, tra lui e i bianconeri, che poteva iniziare già nel 2014: “La Juve mi voleva, ma avevo già preso una parola col Chievo”. La Juventus nel destino di Emanuele Zuelli, partendo dall’Under 23, fino a diventare, magari un giorno, un perno della prima squadra.
Una storia, dicevamo, che parte da un treno da Bolzano per Verona. Sponda Chievo, quella che lo accoglie a soli 13 anni: “Era una famiglia. Mi sentivo a casa, conoscevo tutti”. Fino al momento di andare a giocare con i grandi: “Prima delle vacanze di Natale, abbiamo giocato contro il Sassuolo in Primavera e ho fatto gol. Il giorno dopo tutti andarono via per le feste. Mi comunicarono che dovevo restare lì per aggregarmi alla prima squadra”. I primi allenamenti, il contratto da professionista e l’esordio: “In settimana avevo capito di poter esordire. Mi stavo allenando bene e Marcolini mi dava tanta fiducia”. Da lì in poi le presenze in Serie B saranno 26, in due stagioni. Giusto il tempo di guadagnarsi la chiamata in bianconero.
Dall’altro lato del telefono c’è papà. Emanuele quasi non ci crede: “Ero in ritiro a Chievo, non sapevamo se la società si sarebbe iscritta al campionato”. “Ma come la Juve? È uno scherzo?”, il ragazzino da timido diventa incredulo. La Juventus ha scelto proprio lui: “Quando ti chiama la Juve non sai che dire, ti senti solo onorato”. A volerlo è il direttore Giovanni Manna: “Mi ha voluto a tutti i costi, l’ho ripagato con le prestazioni in campo e con il mio atteggiamento”.
Il sogno diventa realtà, per Emanuele è tempo del primo giorno alla Juventus: “Sono arrivato a ritiro iniziato, stavano facendo amichevole. Io ero in camicia bianca e loro lì che giocavano”. Scherza, ride, e si emoziona. Emanuele non è più timido. Il tempo passa e lui fatica a realizzare: “Man mano che passava il tempo, ho capito di essere qui e avere tutto a disposizione”.
Arrivare in un grande club non è facile, specie per un giovane ragazzo timido come Emanuele Zuelli, che se dovesse descrivere il mondo Juve in una parola: “Un sogno”. Il classe 2001 ci sa fare e il suo destro, come detto, è tutt’altro che timido. Ad accorgersene è anche Massimiliano Allegri che lo inizia a far allenare con la prima squadra: “Ho pensato, ora sono vicino a questi fenomeni che un mese fa li vedevo solo in televisione. Poi è arrivata la prima convocazione, mancavano tanti centrocampisti e io sono stato fortunato”.
Zuelli-Locatelli. Il prossimo centrocampo della Juventus? Forse, intanto è un paragone che in questi anni è venuto fuori più volte, accomunando spesso Emanuele all’ex Sassuolo: “È un giocatore fortissimo”, racconta e poi parla anche di chi gli è stato vicino durante gli allenamenti con la prima squadra: “I più vecchi come Chiellini e Bonucci mi dicevano sempre qualche parola. Mi hanno fatto sentire a mio agio, Chiellini è stato il mio mentore”.
Nello scorso turno di campionato, Max Allegri ha lanciato dal primo minuto Fabio Miretti nella sfida contro il Venezia. E se dovesse toccare ad Zuelli? “Sarebbe un altro sogno che si realizza”. Intanto Emanuele si concentra a lavorare con l’Under 23 e sui playoff. 1 gol e 5 assist per lui in stagione, a servizio di Lamberto Zauli: “Sono e siamo maturati molto come squadra con lui. C’è un rapporto trasparente tra noi, sprona tutti e mi ha aiutato a dare il meglio di me”. Da Zauli ad Allegri, in prima squadra: “È un grande motivatore. Ci sono i momenti in cui si scherza e in cui si fa sul serio. Cura tanto i particolari“.
Ora torniamo indietro, a quel Limone e Tequila all’inizio della storia. Sì, perchè Emanuele Zuelli nel tempo libero ha la passione per la musica: “Durante il lockdown ho scritto una canzone assieme a mio padre, ogni tanto la mettono in palestra durante gli allenamenti. Parla di estate, si chiama Limone y Tequila”.
Limone y tequila, Emanuele Zuelli e la Juventus: i bianconeri hanno già in casa il centrocampista del futuro.
A cura di Francesco Marra Cutrupi
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