La Slovenia ha da sempre un forte legame con l’Italia, vuoi per le sorti storiche simili (per gran parte della storia entrambe dominate da stranieri), vuoi per la vicinanza geografica. Per molti ragazzi sloveni, l’Italia rappresenta un grande passo in avanti, specialmente nel mondo del calcio. Nella storia recente del nostro campionato, i giocatori provenienti dalla Slovenia hanno sempre fatto un eccellente lavoro, uno su tutti Josip Ilicic. L’atalantino ha aperto una porta che ha permesso anche a Leo Stulac di approdare in Italia, attualmente all’Empoli.
Fin da piccolo il legame con l’Italia di Leo è molto forte. Infatti tutto parte da Koper, la vecchia Capodistria, possedimento italiano fino alla fine della seconda guerra mondiale. Con la squadra della città, il Koper FC, esordisce nella massima serie slovena a 16 anni e a 20 calcherà i campi anche delle qualificazioni di Europa League. In patria viene considerato un predestinato: diventa capitano del Koper e viene convocato in tutte le nazionali giovanili slovene sempre ben figurando.
Il suo nome sorvola anche l’Oceano tant’è che il suo primo approccio in assoluto con l’Italia ce l’ha grazie alla LIAC New York, una selezione di giocatori di società che militano nella Lega Italo-Americana e di altri in prestito da società esterne. Leo fa parte proprio di quest’ultimo gruppo e la squadra viene invitata a partecipare al Torneo di Viareggio del 2013. Il Koper, insieme al centrocampista, manda anche Miha Blazic, attuale difensore centrale del Ferencvoarosi protagonista in Europa League. Nonostante la squadra non faccia un figurone, Stulac è per distacco il miglior giocatore della squadra.
La sua prima vera occasione in Italia però arriva tre stagioni più tardi. Il Venezia, del non a caso statunitense Joe Tacopina, punta su Stulac con Perinetti e Marcheggiani, allora direttore sportivo e braccio destro, che sono andati a trattare direttamente in Slovenia con Ruznic, l’agente di Stulac e Ilicic. Appena arrivata nella terza serie, l’obiettivo dei lagunari era quello di conquistare subito la promozione diretta. In panchina siede Super Pippo Inzaghi che crede fortemente in lui e lo sloveno lo ripaga con prestazioni di altissimo livello. Una volta vinto il Girone B, Stulac rimane un punto fermo anche nella sua prima stagione in Serie B sviluppando un senso realizzativo sublime.
Le buone prove attirano le squadre della massima serie e nelle trattative riesce a spuntarla il Parma. Per D’Aversa è fin da subito un titolare inamovibile, sempre preciso e con un senso della posizione fondamentale per il giro palla ducale. A sorpresa però, nella stagione seguente Stulac torna in B per rimettersi in gioco con l’Empoli. La cadetteria si conferma il suo terreno di caccia e conquista la seconda promozione della sua carriera con ben sette assist messi a referto. La Serie A con i toscani però è speciale: la fiducia nei suoi confronti mostrata da Dionisi prima è super confermata da Andreazzoli.
Talmente responsabilizzato che nella partita contro il Sassuolo gli è stata consegnata la fascia da capitano per la prima volta nella sua carriera. La partita purtroppo non si è conclusa nel migliore dei modi per gli empolesi che hanno perso contro i neroverdi. Ma l’emozione per Stulac rimane, e chissà che non sia un nuovo inizio per la storia d’amore tra l’Empoli e lo sloveno.
Di Filippo Rocchi
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