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Entella, Gozzi: “Comunale? Non parteciperemo al bando. Questo il nostro piano B”

Gozzi Entella

Non solo i playoff, l’Entella deve fare i conti anche con questioni extra campo, che riguardano il Comunale. A parlarne è il presidente Antonio Gozzi che, in conferenza stampa, fa il punto della situazione.

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Credit: Entella

Gozzi: “Nessuno ha investito come noi, l’amministrazione ne tenga conto”

Ha voluto essere chiaro il presidente Antonio Gozzi, che ha deciso di non prendere parte al nuovo bando per l’assegnazione dello stadio di Chiavari. Non significa ancora che quello del Comunale non sarà più il campo dell’Entella, ma Gozzi ha chiesto all’amministrazione di venire incontro alla società biancoceleste: Oggi parliamo dell’affidamento dello stadio Comunale. Dopo una lunga e attenta riflessione, l’Entella ha deciso di non partecipare al bando del Comune di Chiavari. Il Comunale è lo stadio dell’Entella da circa 100 e passa anni. Questo non significa niente dal punto di vista dei diritti ma significa che la squadra di Chiavari trova nel suo stadio Comunale la sua casa naturale. Noi ci stiamo giocando la B, sono scaramantico ma la realtà è questa. Se noi andiamo in B, abbiamo presentato al Comune di Chiavari che è obbligatorio fare interventi per un milione di euro imposti dalla Lega di B: riguarda l’impianto delle luci, il manto da rifare, gli interventi sui servizi igienici. Questi interventi, nel caso di promozione, vanno effettuati immediatamente.

“Numeri impressionanti in 11 anni di gestione”

“Abbiamo detto all’amministrazione comunale, sulla base della storia degli interventi fatti qui, che un bando sulla gestione dello stadio non può non tener conto di fare questi interventi. Noi abbiamo rappresentato all’amministrazione la nostra disponibilità di fare interventi al Comunale a nostre spese ma che questo intervento si scarichi in un arco temporale più ampio dei tre anni. Negli undici anni di gestione ha realizzato in questo impianto 4milioni e 200mila euro di lavoro rendicontati. Non esiste nessuna società di calcio, nelle nostre categorie, che ha investito sullo stadio comunale questa cifra. Abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di tenere conto di questo investimento e di instaurare nel rapporto con l’Entella questo ammortamento”. 

Tifosi Entella
Credit: Virtus Entella

Gozzi: “Cremona opzione B”

Il presidente Gozzi ha poi proseguito spiegando le difficoltà e i grandi costi che ha il Comunale per il club, chiedendo quindi all’amministrazione un punto di incontro: “Siamo disponibili a fare investimenti sul Comunale e su altre zone pubbliche ma chiediamo di sederci su modelli universali. La seconda cosa che non va bene nel bando regionali e che ci sono dei criteri preferenziali vengono identificati e vengono assegnati punti. Noi rivendichiamo un’attività sociale di prim’ordine, svolgiamo un’attività di scuola di sport gigantesca, importante e costosa e che questa cosa non va assolutamente bene. Infine, abbiamo mandato in totale trasparenza all’amministrazione i dati della gestione del Comunale dove c’è un deficit che supera i 200mila euro all’anno. Per far giocare l’Entella nel suo stadio la società ha un bilancio gestionale che fa -200mila euro. L’amministrazione hanno preso solo la colonna dei ricavi, ci hanno disconosciuto completamente tutti i costi. Non riconoscere i costi degli steward è una cosa che non sta né in cielo né in terra. L’IVA degli incassi dei biglietti è stata messa a ricavo. C’è stato anche un clamoroso errore che fa venir fuori un presunto utile della gestione del Comunale su cui il Comune di Chiavari chiede un provento di concessione”. Il tempo però stringe e, inevitabilmente, Gozzi ha iniziato a tutelarsi, parlando col patron della Cremonese Arvedi dello Zini: “Non facciamo nessuna polemica. Scriveremo al Comune che, per legge regionale, ci conceda di giocare su questo terreno di gioco sennò, entro il 15 giugno dobbiamo comunicare alla Lega, il Comune avrà l’onere di spiegare perché l’Entella non giocherà a Chiavari. Opzione B? Cremona. Abbiamo già chiesto ad Arvedi, con cui sono grande amico. Visto che la norma è cambiata e si può andare a giocare su campi non limitrofi e, in caso di B, ci siamo premuniti chiedendo alla Cremonese la disponibilità dello Zini e ci ha dato l’ok. Francamente l’idea di fare il campionato a Cremona rientra fra quelle cose non di buonsenso.