Il mestiere del fantasista è un’arte da custodire e tramandare gelosamente: da un lato c’è chi ne esalta la componente spettacolare. Dall’altro, invece, i calciatori che dedicano il dono quasi alchemico del talento ai teatri più nascosti. La romantica provincia italiana, luogo in cui l’estro di Andrea Schenetti ha saputo trovare un incastro ideale.
Con la doppietta siglata nell’ultimo turno contro il Siena, la prima in maglia Virtus Entella, il trequartista biancoceleste ha segnato un nuovo punto d’arrivo nella sua personale storia d’amore con il calcio.
Storia d’amore che inizia nel lontano 2001, quando all’età di 10 anni Schenetti si unisce al prestigioso settore giovanile del Milan. Una scuola, quella rossonera, che permetterà al talentuoso centrocampista milanese di affinare le proprie doti tecniche, all’interno di un contesto disciplinato come quello di Milanello. Una vera e propria accademia di vita che non solo garantirà al classe ’91 di iniziare a comprendere le proprie caratteristiche, ma lo metterà soprattutto a confronto con ragazzi poi divenuti esempi della bontà qualitativa del settore giovanile rossonero. Nella stagione 2009/10, la squadra Primavera nella quale Schenetti gioca come mezzala e centrocampista box to box include nomi prestigiosi come Antonio Donnarumma, Mattia De Sciglio, Luca Sampirisi, Simone Romagnoli, Davide Di Gennaro, Simone Verdi, Giacomo Beretta e tanti altri.
Dopo aver lasciato il Milan, Schenetti assaggia calcio a numerose latitudini in cerca del proprio angolo ideale. Prima le esperienze in prestito a Lucchese, Prato e Sudtirol, e poi il ritorno in rossonero: questa volta, però, si tratta della casacca del Sorrento in C1. Dal mare azzurro della penisola sorrentina al lago di Como, l’ultimo apprendistato prima del definitivo passaggio al Cittadella.
Cinque anni in maglia granata e una Serie B finalmente conquistata: la cadetteria rappresenta per Schenetti un banco di prova. Un vero e proprio test volto a misurare l’efficacia di un talento indiscutibile ma ancora troppo acerbo per altri palcoscenici. Ed è proprio a Cittadella che il classe ’91 avrà modo di sperimentare la propria attitudine da numero 10: un raggio d’azione avanzato di pochi metri e un orizzonte completamente inesplorato da conquistare. 151 presenze e 21 reti in 5 stagioni in terra veneta. Un’eternità in termini calcistici: quanto basta a Schenetti per esaltare un pubblico innamorato delle sue giocate.
Anche le più grandi storie d’amore, però, sono destinate a concludersi; rimane inalterata, invece, la voglia del fantasista milanese di vincere e convincere. Sarà la Virtus Entella di Chiavari a raccogliere nel 2019 l’eredità di un fuoco tutto tranne che languido.
Due stagioni in Serie B e poi il ritorno in Lega Pro dopo la retrocessione dei biancocelesti. Una dimensione che non spaventa Schenetti, pronto fin da subito a garantire gol e spettacolo al pubblico del Comunale. 3 gol nelle prime 3 partite; poi uno stop autunnale tra ottobre e dicembre che ne rallenta lo score. Si tratterà, però, solo di un caso, perché il nuovo anno segna il ritorno in grande stile e un’incisività in campo ai massimi storici.
8 gol e 3 assist in 20 partite: numeri da record per il trequartista dell’Entella, vero e proprio artista del centrocampo dei liguri. Non solo reti e inserimenti: Schenetti raccoglie consensi anche nella sua capacità di saper legare il gioco. Un dialogo continuo con la premiata ditta Magrassi-Lescano-Merkaj particolarmente fruttuoso e spettacolare, al servizio di una squadra sempre più proiettata nelle parti alte della classifica del Girone B.
La provincia: il teatro dei sogni di Andrea Schenetti.
A cura di Pietro Marchesano
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