Il presidente del Siena Emiliano Montanari, ha annunciato il nuovo direttore sportivo del club: sarà Ernesto Salvini. Questione di professionalità, di saper fare bene il proprio lavoro. Di meglio, non si poteva chiedere. Il curriculum parla per lui e non servirebbe aggiungere altro. L’uomo dei miracoli a Frosinone, il “genio” che scoprì e portò nel Lazio Ciofani e Dionisi e che traghettò i gialloblù dalla Serie C alla A. Un sogno che da quelle parti non dimenticheranno mai, diventato realtà in pochi anni. Frutto di tanto lavoro, passione e soprattutto pochissimi soldi spesi. Perché a volte la moneta in questo sport conta, ma non più della professionalità, della capacità di saper programmare.
Tutto questo e molto altro è Ernesto Salvini. Signore in campo e fuori, mente lucida e seria, che ha già fatto una bellissima impressione alla piazza. Del resto basta leggere i traguardi raggiunti, per capire che persona si ha di fronte. Ma sentirlo parlare, è quel surplus di cui forse i tifosi avevano bisogno, dopo una stagione tutt’altro che esaltante. E’ nato nel 1970 in un lettino d’ospedale, ma il suo “primo” posto nel mondo è stato un campo da calcio. Tra i prati verdi ha vissuto da sempre, il rettangolo di gioco è il suo habitat naturale. La sua carriera parte ad Anzio, nella stagione 1986/87, dove ricopre il ruolo di segretario. Diventa direttore sportivo solo tre anni dopo e riesce a raggiungere una promozione in “interregionale”. Anche selezionatore, dal 1999 al 2011, per le Rappresentative regionali in Figc Lazio. Presto arriveranno anche i primi successi: alla Cisco al San Lorenzo Roma vince uno scudetto Juoniores e uno con gli Allievi, da Responsabile del settore giovanile. Ricoprendo lo stesso ruolo vince con il Frosinone due campionati nazionali con la categorie Allievi e Berretti (con quest’ultima vincerà anche la Supercoppa nazionale).
Nel 2012, l’anno della svolta dopo tanti sacrifici: diventa Direttore generale del Frosinone e contribuisce alla storica promozione in Serie A il 16 maggio del 2015. Tra i suoi colpi migliori Dionisi e Ciofani, veri e propri leader tecnici della squadra. Un anno indimenticabile, nel vecchio stadio Comunale. Il sigillò lo mise proprio Ciofani, su una vittoria che valse il salto nell’elite del calcio. Un anno dopo la retrocessione, ma due anni più tardi fu ancora Serie A, questa volta ai playoff contro il Palermo di Roberto Stellone, artefice di quella prima promozione nel Lazio. Destini incrociati, ma uno sguardo è sempre stato lo stesso. Quello di Salvini, presente negli anni più assurdi, illogici, e straordinari della storia del Frosinone. E forse non è un caso.
La valorizzazione dei giovani al centro delle sue idee. Farlo, cercando di incrementare gradualmente il patrimonio del club. Salvini ci è riuscito sempre nelle sue esperienze, lasciando il segno. Pitturando, le piazze in cui è stato, con il colore tipico della sua personalità. “Ho accettato questo incarico con grande entusiasmo. Siena è una piazza importante, è davvero un onore essere qui. Ringrazio il Presidente per la fiducia, adesso è il momento di pensare solo al lavoro. La mia parola d’ordine è: prima il Siena. Per l’allenatore ho diversi profili su cui sto riflettendo. Rivolgo un saluto alla città e ai tifosi – le sue prime parole in conferenza stampa -“. Adesso un nuovo grande obiettivo, riportare il Siena nel calcio che conta. Il dirigente è già a lavoro.
A cura di Manuele Nasca
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