Ventidue giocatori, due squadre, un pallone ed un obiettivo: fare gol. Apparentemente il calcio potrebbe sembrare un gioco semplice, ma dietro il rettangolo verde ci sono schemi e filosofie che variano in ogni Paese, in ogni categoria. Dalla Serie A alla Serie C. Un gioco soggetto ai numerosi cambiamenti del tempo, dove lo stile e l’interpretazione cambiano anno dopo anno.
C’è soltanto una cosa che resterà la stessa nello spogliatoio di una squadra. Una regola che viene sempre ripetuta quando le cose non vanno bene. Il primo a risentire dei risultati negativi è l’allenatore. I giocatori infatti potranno vincere sul campo la partita successiva, l’allenatore alla guida, invece, viene esonerato. E la Serie C, di cambi in panchina, ne sa qualcosa.
Dopo le prime quattro partite giocate fin qui della nuova stagione, sono già arrivati sei cambi di guide in panchina. Esoneri in corsa, dopo soltanto quattro chilometri di campionato. Mentre il girone B, per adesso, sta a guardare, negli altri due gironi della Serie C le panchine hanno accolto dei nuovi allenatori. Il primo costretto a lasciare le chiavi della guida di un club è stato Marco Marchionni, che dopo aver riportato il Novara dalla Serie D ai professionisti, a causa di alcune divergenze con la società ha dovuto lasciare il terreno del Piola. Divergenza. Certe volte si riesce a superare, altre invece lo scoglio è troppo alto da scalare. Proprio come successo negli uffici della Pergolettese, dove Giovanni Mussa ha deciso di fare un passo indietro dimettendosi. Non c’è due senza tre però. Così, anche Alessio Tacchinardi, dopo quattro partite, ha dovuto abbandonare la panchina del Lecco.
Dal girone A al girone C, dove cambiano le regioni ma la storia è la stessa. Marco Marchionni infatti a Novara non è stato l’unico a dover abbandonare la guida della squadra ancor prima che i riflettori sul campionato si accendessero. Lo stesso è successo a Massimiliano Canzi, esonerato dalla Turris senza aver avuto l’occasione di scendere in campo. No, nessun litigio o divergenza in questo caso, ma soltanto una valutazione del lavoro svolto. Chi ha avuto l’opportunità di godersi l’inizio del campionato è stato Nello Di Costanzo. Tuttavia, l’allenatore non ha vinto le prime due gare ed al suo posto è stato chiamato Ezio Capuano. Infine, in Serie C il cerchio degli esoneri si chiude con la separazione tra Gianluca Esposito e la Gelbison. Adesso il timone è passato nelle mani di Fabio De Sanzo, che dopo un anno tra i dilettanti è pronto a guidare la squadra in C.
La Serie C si conferma così un campionato tosto, in cui le ambizioni devono sempre essere accese ed il livello della concentrazione non può mai calare. E oltre ad avere il bomber con la media gol più alta in Italia, questo campionato domina anche la classifica degli esoneri. In Serie A infatti i cambi in panchina sono stati soltanto due. Bologna e Monza, con Motta e Palladino subentrati rispettivamente al posto di Mihajlovic e Stroppa. La Serie B invece risponde con quattro esoneri, con Longo vicino al Como e Castori che abbandona Perugia lasciando spazio a Silvio Baldini. Molto probabilmente però, questo numero è destinato a salire. È ufficiale infatti l’esonero di Maran all’ombra della torre pendente di Pisa ed il rischio è sempre più alto anche per Caserta a Benevento. Insomma, la regola è la solita. L’allenatore paga sempre. In Serie C forse, ancora di più.
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