La Capitale. Magica ed eterna. Vie che sanno di storia. Una passione incondizionata per il calcio. Due gli appuntamenti più importanti. I più attesi. I derby tra Roma e Lazio. Sfide speciali. Per chi li ha vissute, le ha giocate o anche solo viste. Ricordi indelebili e fermi nella memoria. Quella di domenica sarà anche la partita di alcuni bomber della Casa di C. Qualcuno a Roma ci è nato, qualcuno ci è passato. In tutti il legame indissolubile è rimasto. Amore per quella che fu la loro maglia. Emozioni da derby. Emozioni da bomber della Capitale: la Roma di Eusepi, Ferrante e Capogna.
Umberto Eusepi. Un nome, una certezza. Un viaggio per l’Italia, la sua carriera. Tante le maglie indossate, il come costante. Un viaggio partito dalla Capitale. Con quale maglia? Entrambe. Prima quella della Lazio e poi il passaggio alla Roma. Da una sponda all’altra della città. Una persona giocò un ruolo importante nel suo trasferimento: “Sono approdato alla Roma anche grazie a Bruno Conti che mi ha cercato in maniera diretta. Ho accettato subito, non potevo rifiutare”. Da Inzaghi a Cassano, tanti i campioni da cui imparare. Uno solo l’idolo: “Ho seguito molto Francesco Totti, sin dal primo giorno. È il mio idolo calcistico e ho cercato di apprendere il più possibile da lui. Per me è stata una grande ispirazione”. E con il Novara alla sua ex squadra, la Lazio, segnò uno dei gol più emozionanti della sua vita calcistica: “In Coppa Italia all’Olimpico davanti ai tifosi e alla mia famiglia”.
Il 13 marzo contro il Picerno è tornato al gol: prima doppietta stagionale e 14 reti in campionato. Un percorso, quello di Alexis Ferrante, partito dalla terra argentina nelle giovanili dell’Argentinos Junior: “E’ stata un’esperienza incredibile. Sapere di giocare per la squadra che ha lanciato Diego Armando Maradona è un sogno”. Poi l’arrivo e l’affermazione in Italia. Fino all’approdo a Foggia questa estate dove ritrova Zeman. “Si sono incrociati che lui era un giovane della Roma e quindi ovviamente Zeman l’ha conosciuto come un ragazzo e ha ritrovato un uomo”, ci raccontò l’agente Emanuele Chiaretti.
Già, Roma. Una città che l’allenatore boemo conosce bene, avendola vissuta in ogni sua sfumatura ed emozione. Una città che Ferrante imparò a vivere. E’ il gennaio del 2012 quando la Roma decide di credere nel classe 1995 e lo acquista dal Piacenza. “Quando arrivai, Sabatini mi disse che avevano preferito me a Belotti. Anche perché ero più giovane. Una bella emozione”, rivelò l’attaccante. Alberto De Rossi come allenatore: “Per me è stato come un papà”. Un’esperienza condita da diversi successi: “Abbiamo vinto tutto. Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa. Abbiamo fatto anche una finale di Viareggio”. Poi l’esperienza in prima squadra. Zeman come allenatore. Totti, Lamela e Osvaldo il tridente offensivo.
Stessa città, altra sponda. Romano di Roma, con il cuore biancoceleste. Riccardo Capogna, attaccante della Pro Sesto, di dubbi non ne ha mai avuti, solo la Lazio. Ed è proprio nella Lazio che parte la sua carriera. Una trafila nel settore giovanile fino alla Primavera. Anni fatti di derby contro la Roma: “Quando giocavo era molto particolare. Essendo nato lì e avendo fatto tutte le giovanili, era una partita molto speciale. Per uno che non è nato a Roma è difficile da spiegare.” La sensazione più bella? “E’ sempre un emozione speciale, battere la Roma è sempre bellissimo.”
A cura di Nicolò Franceschin
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