Capuano si prepara alla prima. Il caffè alla Eziolino, Parisi e non solo: tutto sull’allenatore
La Serie C è la sua casa, la panchina e l’area tecnica il suo habitat naturale: Eziolino Capuano è pronto a tornare ad allenare. Questa sera, 14 settembre, ci sarà il suo esordio alla guida del Taranto. 573 panchine di Lega Pro in carriera, 171 vittorie, 204 pareggi e 198 sconfitte. In pochi possono vantare l’esperienza dell’allenatore nato a Salerno. La prima volta in Serie C con la Cavese, nel lontano 1997, quando, dopo aver riportato la società tra i professionisti li condusse verso una salvezza tranquilla. Dopo essere rimasto senza squadra nel dicembre 2021, Capuano riparte da Taranto. Un ritorno per l’allenatore che aveva già guidato la squadra nel 2001/02, venendo esonerato dopo sole 8 partite ufficiali. Adesso è il momento della rivincita.
Una vita in panchina: la storia di Eziolino Capuano
Vulcanico, frenetico e passionale: quando è in panchina, l’allenatore classe 1965 non passa di certo inosservato. La prima volta alla guida di una squadra arriva nel 1985 a soli 20 anni, con l’Ebolitana. Quasi 40 anni in giro per l’Italia inseguendo la sua passione. Da nord a sud, passando anche per una brevissima esperienza in Belgio con l’Eupen. “Voglio una squadra con un atteggiamento ignorante“, questo ha chiesto nella conferenza stampa di presentazione con il Taranto. Ovunque è andato, in un modo o nell’altro, Capuano ha sempre lasciato il segno. Lo sa bene Avellino, piazza nella quale l’allenatore ha lasciato un ricordo indelebile. Dalla Capuano dance al caffè alla Eziolino e la pizza dedicata a lui. Un personaggio, appunto. Avellino è stata senza ombra di dubbio l’esperienza più importante della sua carriera, nella quale ha potuto allenare e lanciare giovani che adesso sono protagonisti in Serie A. Fabiano Parisi, ad esempio era uno dei pupilli dell’allenatore. “In Serie A è secondo solo a Theo Hernandez“, dirà in un’intervista esclusiva ai nostri microfoni. Ed è proprio grazie a lui se il terzino è arrivato all’Empoli. “Me l’ha segnalato il mio amico Eziolino“, racconterà il presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi, che adesso si gode le giocate del classe 2000.
“Non faccio lo psicologo o il prete: io sono un allenatore”
Il Taranto si trova ultimo con 0 punti conquistati in due partite. Niente paura per Eziolino che da Modena a Rieti, nel corso degli anni è spesso subentrato a stagione in corso per salvare le squadre e tirarle su da situazioni poco piacevoli. Un vero e proprio condottiero, ma non chiamatelo difensivista: “È una leggenda, le mie squadre sono equilibrate, io ritengo di essere un bravo allenatore“. A 57 anni, Capuano è pronto a ripartire, ancora una volta. Non per lo stipendio, sia chiaro, ma per le emozioni. Le piazze calde sono il suo pane quotidiano. L’ultima di queste è stata il Messina, esperienza di vita per l’allenatore. L’esonero arrivò a dicembre, con la squadra che passò momenti difficili, influenzati anche dal focolaio che si creò nel gruppo. “Abbiamo girato mezza città per trovare una farmacia aperta per fare i tamponi“. Taranto sarà l’ennesima avventura della sua entusiasmante carriera. Un allenatore unico, pronto a lavorare con il gruppo per la risalita. Il gruppo, proprio l’aspetto fondamentale che cura Capuano in ogni squadra in cui allena: “Non faccio lo psicologo o il prete, non chiamo i miei giocatori uno alla volta: io lavoro con il gruppo, in maniera assoluta“, racconterà in una conferenza. Si riparte dalla Turris, si riparte da Capuano, all’insegna di una nuova avventura in stile Eziolino.
A cura di Fabio Basile