Dalla Serie D con l’Avellino alla Nazionale: la storia di Parisi
Una bella storia quella di Fabiano Parisi, che parte dai dilettanti e arriva in Nazionale nell’arco di pochi anni. Il talento irpino è stato uno dei protagonisti della rinascita dell’Avellino, squadra con la quale ha vinto il campionato di serie D appena 3 anni fa, giugno 2019. L’anno successivo è cambiata la categoria ma non il rendimento del giocatore, che in serie C ha di fatto attirato l’attenzione di molti club di A e B. Ad aggiudicarselo è stato l’Empoli di Andreazzoli, che gli ha dato spazio e fiducia. Oggi Fabiano è una pedina fondamentale del club toscano, che ha deciso di rinnovare il suo contratto fino al 2025. Roberto Mancini lo ha convocato per le amichevoli con Albania (mercoledì 16 novembre 2022, ore 20:45, All’Air Albania Stadium di Tirana e Austria (domenica 20 novembre 2022, ore 20:45 all’Ernst Happel Stadion di Vienna) mentre era in viaggio per Ancona dove si sarebbe dovuto aggregare all’Under 21.
Dagli 800 euro al mese all’ingaggio di serie A. Gli ultimi 3 anni di Fabiano Parisi
Sembra passata una vita. Perché per cambiamenti del genere, di solito, una vita intera nemmeno basta. E invece sono passati solamente tre anni dal giorno in cui, in extremis, l’Avellino riuscì ad offrire uno stipendio di 800 euro al mese a Fabiano Parisi. Un contratto di addestramento per cui fu provvidenziale l’allora team manager Christian Vecchia, ora al Genoa, che inviò una raccomandata all’ultimo giorno utile prima dello svincolo per rompere gli indugi dell’area tecnica del club. Il ragazzo accettò e il rapporto proseguì. E fu una fortuna per entrambe le parti: per Fabiano, dato che questo percorso lo ha portato oggi a essere un giocatore di serie A; per l’Avellino, che ha potuto godere per un altro anno delle prestazioni di questo giovane talento. Avellino che, inoltre, detiene ancora oggi il diritto del 10% sulla futura rivendita di questo terzino classe 2000.
Capuano: “Il miglior esterno sinistro d’Italia”
La prima stagione tra i professionisti di Parisi non iniziò come il ragazzo sperava: era ai margini del progetto Avellino. L’allenatore di quell’inizio campionato era Giovanni Ignoffo, che lo riteneva non più di un rincalzo per la categoria. L’Albinoleffe stava per approfittarne e fu vicino ad assicurarselo a parametro zero. Alla fine, per fortuna dell’Avellino, non se ne fece più nulla. Quando a prendere il posto di Ignoffo, a Ottobre, fu Eziolino Capuano, la stagione di Fabiano Parisi ebbe una svolta determinante. Capuano si innamorò di lui, lo mandò in campo praticamente in ogni partita (27 presenze totali a fine stagione) e Fabiano rispose con prestazioni eccellenti e mettendo a segno anche 4 gol in campionato. Il rapporto tra i due fu ottimo, tant’è che l’allenatore non ebbe paura di sbilanciarsi e definirlo “un marziano” o “secondo solo a Theo Hernandez“. Il ragazzo, dopo 73 partite tra dilettanti e professionisti con la maglia biancoverde, venne acquistato dall’Empoli. E il rendimento del ragazzo non pare aver risentito né del cambiamento dalla C alla B, né di quello dalla B alla A: dopo la promozione ottenuta nella stagione 20/21, Andreazzoli ha puntato su di lui in ben 25 partite di serie A durante lo scorso anno e Fabiano non ha di certo sfigurato.
Il matrimonio Empoli-Parisi continuerà fino al 2025. Il club toscano si coccola il suo gioiellino, in gol alla terza di campionato contro il Lecce in uno scontro salvezza delicato, consapevole del fatto che tanti occhi sono puntati su di lui.
A cura di Luca Paglialunga