Carpi, la Serie A e la Juventus: la storia di Fabrizio Poli, capitano senza tempo
Il tempo. Attorno alle lancette sarebbe possibile disegnare strade in tutte le materie. Dalla fisica alla Formula Uno, passando dalla durata di una reazione chimica fino ai secondi di un centometrista. L’uomo si misura costantemente con le lancette. E nel mondo del calcio, il passare dei minuti, dei giorni e degli anni è temuto dai calciatori. Quanto è difficile sfilarsi le scarpette una volta per tutte, consapevoli che il tempo sul campo è finito? Ma Fabrizio Poli non teme il tempo. Anzi, per lui non esiste proprio. Certo, gli anni passano, ma il divertimento resta inalterato. Così, il capitano della Juventus Next Gen ha segnato la prima rete in stagione contro la Pro Vercelli. Stacco, un istante per aria. La palla schiacciata di testa: rete. Poli non teme il tempo.
Dalla Sanremese al Carpi
Il divertimento resta inalterato. Come quando tutto cominciò a Bordighera, luogo in cui è nato Fabrizio Poli. Il mare ligure e le scogliere a picco. Ci volle poco per dare vita alla scintilla di Poli con il pallone. Tocco con la suola, poi la sfera che passa sotto il braccio. Non c’era altra scelta, voleva diventare un giocatore. Da Bordighera il ragazzo passò alla Sanremese. In fondo, Sanremo non era lontano. Venti minuti di macchina, con il mare come compagno di viaggio fisso alla destra del finestrino. Fabrizio Poli non aveva neanche diciotto anni quando fece il suo esordio con la Sanremese in Serie C2. Ecco che quel divertimento mutò in lavoro, passione e sacrificio. Il calcio dei grandi lo aveva accolto. Esperienza, che l’anno successivo passò anche dalla Serie D. Da Savona ad Arezzo, tutti volevano quel difensore che il tempo sembrava averlo ingannato. Il portamento in campo era quello di un professionista. Aumentava la distanza, aumentava il tempo. Non erano più venti minuti di macchina ed il mare dal finestrino era passato al cuore. Aumentava l’ambizione. Così, bussarono alla sua porta. Il Carpi lo stava aspettando per quello che sarebbe stato l’inizio di un lungo percorso.
Carpi, il capitolo a Novara e la Serie A
L’inizio di un lungo percorso partito, anche in questo nuovo capitolo, dalla Serie C2. Carpi non aveva il mare, ma a Fabrizio Poli sembrò sin da subito di essere a casa. Quattro anni passarono in un batter d’occhio. Il tempo vola quando ci si diverte. Il Carpi volò dalla Serie C2 alla Serie B e Poli collezionò ben 84 presenze. A ventitré anni era già diventato un pilastro della squadra. Il difensore si era definitivamente affermato nel panorama del calcio italiano. Partita dopo partita. Guadagnandosi anche la Serie A al fianco di Castori e Kevin Lasagna. Dopo cinque anni però, Poli decise di cambiare. Nuovi stimoli, nuovi posti. Il Novara di Gonzalez, Corazza e Faraoni lo scelse affidandogli le chiavi della difesa. Solita categoria, maglia diversa. Tuttavia, a gennaio decise di ritornare dove era cresciuto. Carpi non aveva il mare, ma per Fabrizio Poli era come una piccola Bordighera. E poi aveva l’opportunità di indossare la fascia da capitano nella società in cui era cresciuto. Nella sua Carpi, in Serie A.
La chiamata della Juventus
Dalla Serie C alla Serie A. Da Bordighera alla massima serie nazionale. Dieci anni dopo il suo esordio con la maglia della Sanremese. Lui, ragazzino in uno spogliatoio di adulti, era cresciuto. Era diventato una colonna del Carpi. Un condottiero senza tempo con la fascia al braccio ed il timone tra le mani. L’ultimo capitolo con il Carpi Fabrizio Poli lo scrisse in Serie B. Da quel momento, quella stessa categoria l’ha vissuta con l’Entella, prima di arrivare alla Juventus Next Gen. Poco tempo, prima di diventare anche a Vinovo un pilastro della seconda squadra. Adulto che adesso è un esempio per i ragazzini. “Vedere ragazzi che nel corso della stagione riusciranno ad andare in prima squadra e allenarsi con loro anche per me è motivo di soddisfazione perché in piccola parte anche io sento d’aver contribuito alla loro crescita“ sosterrà sui canali della società bianconera. Responsabilità che crescono. Il tempo che passa. E contro la Pro Vercelli, nella tredicesima giornata di Serie C, è stato il suo colpo di testa a regalare la vittoria alla squadra. Lo slancio, l’istante per aria. Proprio come un ragazzino. Fabrizio Poli è il condottiero della Juventus Next Gen. Torino non è Bordighera, ma lui si sente quel ragazzino del 2006 che corre più veloce del tempo.
A cura di Jacopo Morelli