“Pescara è l’esperienza più importante della mia carriera. La tifoseria è pazzesca, con i miei compagni mi sto trovando benissimo. Voglio superare il mio record di gol“. Parlava così poco tempo fa Facundo Lescano in esclusiva ai microfoni della redazione de lacasadic.com. Se continuasse così il suo record di gol potrebbe superarlo anche a breve. In questo inizio di stagione l’attaccante del Pescara ha messo a segno già 5 reti e ha aiutato i compagni in diverse occasioni, fornendo 5 assist. Nell’ultima partita contro la Fidelis Andria ha realizzato una doppietta, mentre nella sfida precedente contro il Potenza aveva realizzato il primo gol di quella gara e fornito poi due assist per il definitivo 3-1. Grandi numeri, per un attaccante che ha calcato i campi più importanti del calcio italiano.
Lescano è nato in Argentina, ma è cresciuto a Lecce. Fin da piccolo ha coltivato la passione per il calcio, iniziando a giocare per una squadra vicino alla città. Capitava ogni tanto che il Lecce chiamasse qualche ragazzo da fuori come lui per qualche allenamento. Così è stato, ma i dirigenti salentini non hanno visto in lui abbastanza talento. “Non ho mai fatto un vero e proprio provino, loro mi dissero che non ero pronto. Il motivo? Non sapevo fare 50 palleggi. Da quel momento ho giurato che non avrei mai giocato nel loro settore giovanile”. Per un ragazzino ancora giovanissimo vedersi chiudere subito una porta in faccia potrebbe scoraggiare, ma non è il caso dell’attaccante argentino.
Forse qualcosa Lescano lo ha imparato da altri grandi attaccanti con cui ha avuto la possibilità di condividere il campo: Diego Milito e Fabio Quagliarella. Già, perché dopo il “no” da parte del Lecce, il ragazzo ne ha fatta di strada. L’attaccante ha avuto l’occasione di crescere nel settore giovanile del Genoa prima, in quello del Torino poi. “Diego è stato uno dei protagonisti dello scudetto del Racing. Al Genoa ho avuto l’occasione di vederlo da vicino, per me è sempre stato un modello. Ho una sua figurina attaccata sul mio termos dove bevo il mate, assieme a quella del club Mercedes dove sono cresciuto in Argentina”. Queste le parole di Lescano sul suo idolo Milito.
Seguendo le orme di Quagliarella invece, a Torino l’attaccante argentino ha avuto una delle emozioni più importanti della sua carriera: l’esordio in Serie A. Ventura lo butta in mischia in un Milan Torino del 2014/2015. Per un ragazzo che non ha ancora compiuto 19 anni, esordire nel campionato più importante alla scala del calcio deve essere davvero qualcosa di magico e allo stesso tempo potrebbe far tremare le gambe. Ma lui entra, al posto di Darmian, senza paura. Consapevole dei suoi mezzi e che quella che sta vivendo è probabilmente una delle emozioni più forti della sua vita. “Una sensazione bellissima”, racconta lui.
Dopo queste grandi esperienze, Lescano ha fatto anche tanta gavetta. 15 gol nel 2017 con l’Igea Virtus in Serie D che lo mettono in mostra. Poi le esperienze al Siena, al Leonzio e al Potenza. Persino in Serie B olandese. Fino alla situazione complicata poco tempo fa a San Benedetto, condivisa con grandi campioni come Maxi Lopez e l’allenatore Paolo Montero. “Giocavamo senza stipendio ma eravamo sempre fra le prime 7 o 8”, racconta l’attaccante. “Il mister ci ha sempre aiutato, Maxi aveva una parola buona sempre per tutti. Un grande capitano, ha aiutato anche ragazzi che erano in difficoltà in quel momento”. Infine l’esperienza della passata stagione alla Virtus Entella: 32 presenze condite da 10 gol.
Ora però, con la voglia di superare il suo record di gol, Facundo Lescano sta facendo vedere a tutti di che pasta è fatto: i tifosi del Pescara possono sognare.
A cura di Filippo Saloni
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