“Pensa, immagina e lascia che avvenga”. Il mantra di Davide Di Molfetta è molto più di una semplice frase, è più una filosofia di vita. Tecnica, dribbling, assist e fantasia sono solo alcune tra le frecce del suo arco, inceppato solo a causa di qualche infortunio. I tanti anni al Milan lo hanno formato e lanciato tra grandi, tanto da guadagnare il debutto in Serie A con Super Pippo Inzaghi. Trequartista o esterno poco cambia, Di Molfetta è ormai un qualcosa di prezioso per la FeralpiSalò, e lo ha dimostrato anche nel match dei playoff contro il Pescara. Due assist e un grandissimo gol: i tre dei lombardi portano tutti la sua firma.
È il Milan a notarlo sin da bambino, portando a indossare i suoi colori già a 6 anni. Tutta la trafila all’interno del settore giovanile, 13 anni di successi e crescita lo portano anche a realizzare uno dei suoi sogni: esordire a San Siro. Il 30 maggio 2015 un talentuoso diciannovenne entra nei minuti finali di Atalanta-Milan, prendendo il posto del re della serata Giacomo Bonaventura, autore di una doppietta. In panchina c’è un certo Filippo Inzaghi, suo grandissimo estimatore dai tempi degli Allievi. Le sue qualità saltano subito all’occhio e Pippo se lo coccola: “È un giocatore che mi piace molto per le sue caratteristiche tecniche. Difficile trovare in giro un calciatore con questa facilità di saltare l’uomo”.
“È stata un’emozione indescrivibile. Vivere lo spogliatoio del Milan in quegli anni, accanto a campioni come Kakà e Robinho è stato un onore”, ha raccontato ai nostri microfoni sul suo debutto in Serie A. Tante le amicizie nate in quegli anni, tra Donnarumma, Locatelli e soprattutto Calabria: “Abbiamo debuttato nella stessa partita e ci sentiamo ancora oggi. Mentre giocava titolare ad Anfield in Champions con la fascia al braccio avevo io le farfalle nello stomaco per lui”.
La grande emozione di San Siro coincide con i suoi ultimi giorni in rossonero. Di Molfetta inizia dalla stagione 2015-2016 a viaggiare da nord a sud: Benevento, Rimini e Prato ancora in prestito dal Milan, poi Vicenza, Piacenza, Catania e Mantova prima di arrivare alla FeralpiSalò. Qualche infortunio di troppo condiziona il suo rendimento, ma con il nuovo club ritrova quel brio perduto: “Qui sto riacquistando la continuità che finora mi è mancata, avendo cambiato nove squadre in otto anni. Ma ora non voglio più fermarmi: non mi accontento mai”.
Il sogno Serie B con la FeralpiSalò è ancora vivo e concreto, e questo è possibile anche grazie a lui. Contro il Pescara si è reso protagonista di una partita super: non solo il (meraviglioso) gol ma anche due assist ben confezionati per il 3-3 finale. L’istinto del fantasista parte dal limite dell’area, dall’angolino sinistro all’incrocio dei pali dalla parte opposta, dopo aver dribblato due avversari. La serata magica della FeralpiSalò è soprattutto sua. Di Molfetta è pronto a riprendersi ciò che si merita.
A cura di Lucia Arduini
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