Vecchi, altra magia: manda al tappeto il “suo” Sudtirol al 91′
Stefano Vecchi non è un personaggio qualunque. Di cose da raccontare ne ha tante, da oggi anche il modo incredibile con cui ha steso la capolista Sudtirol. Già, il suo Sudtirol. Perché l’attuale allenatore della FeralpiSalò ha allenato a Bolzano nella stagione 2012/2013 dopo il fallimento della Spal. Poi il ritorno nel giugno 2019, reduce dall’esonero a Venezia. Da quelle parti lo ricordano con molto affetto, perché ha sempre agguantato i playoff. Nell’ultima annata, addirittura, lo ha fatto con un terzo posto e il record di punti del club (75 in 38 gare).
Vecchi, festa a tempo scaduto
L’attuale Sudtirol di Javorcic questo record nel frattempo lo ha battuto, raggiungendo quota 82 punti con 25 vittorie in 34 partite e appena due sconfitte. Una col Piacenza e una proprio contro la FeralpiSalò di Vecchi, che ha fatto festa grazie al rigore trasformato da Miracoli al 91′: leggerezza di Zaro, che si fa anticipare dallo stesso Miracoli per poi stenderlo nel tentativo di recuperare il pallone. L’arbitro non ha dubbi e dal dischetto l’attaccante batte Poluzzi (all’ottavo gol incassato in campionato).
Che reazione!
Il modo migliore per reagire ad un momento sfortunato, con le due sconfitte di misura contro Virtus Verona e Giana Erminio. Due passi falsi che non vanno a rovinare una stagione brillante, impreziosita dai successi contro Padova e Sudtirol, le prime due della classe. E in casa la FeralpiSalò non si batte facilmente, anzi. Lo dimostrano i due soli ko in 16 partite, da quelle parti non si passa. Ciò che tocca Vecchi diventa oro, un po’ come Zaniolo allenato ai tempi della Primavera dell’Inter. Lo sa la FeralpiSalò, lo sapeva benissimo il Sudtirol. Che, suo malgrado, ne ha avuto una conferma.
Inter e non solo: un allenatore nato pronto
Insomma, l’uomo del giorno è lui. Stefano le emozioni sa controllarle, è come se fosse nato pronto. I risultati che ha ottenuto lo dimostrano, non sono da tutti. Con la Primavera dell’Inter ha vinto tutto, il club si fidava così tanto di lui da affidargli la panchina della prima squadra al posto dei vari De Boer e Pioli. Ha allenato Perisic, Brozovic e Icardi, salendo su una barca che navigava in un mare in tempesta. Mai una parola fuori posto, sempre priorità all’umiltà. Non ha avuto problemi a fare un passo indietro e a ripartire dalla Serie C, che lo vede sempre al vertice. Con l’obiettivo, un giorno, di tornare da avversario a San Siro e sulle panchine della Serie A.