Da Salò fino a San Pietroburgo: il calcio e l’amore per i cani
Cosa possono avere in comune una squadra di Serie C italiana, una di Serie A russa e diverse formazioni della massima categoria rumena? Il calcio, questa volta, c’entra relativamente. O meglio, il calcio diventa il mezzo con cui lanciare un forte messaggio: la sensibilizzazione verso l’abbandono dei cani. Un sentimento condiviso, globale. Dall’Italia alla Russia, passando per la Romania. Con la speranza di diffondere questo amore per gli animali e favorire la loro adozione. Immagini belle, che fanno bene. Testimonianze di come il calcio possa essere anche un modo per educare e insegnare. Un palcoscenico per lanciare messaggi di sensibilizzazione sociale: dalla lotta al razzismo a quella contro la violenza sulle donne, fino ad arrivare alla cura e all’attenzione per gli animali. FeralpiSalò e Zenit San Pietroburgo: quando il calcio sa essere un maestro.
Leo e i Leoni del Garda: un cane per la FeralpiSalò
La FeralpiSalò vola in campionato. Tredici risultati utili consecutivi. Un grande campionato fin qui per gli uomini di Vecchi, aiutati anche da una mascotte speciale. Stiamo parlando di Leo, il cane adottato ad agosto dalla Feralpi. FeralpiSalò che è stata la prima squadra in Italia ad adottare ufficialmente un cane. Il prescelto è stato Leo, Setter di 10 anni. Non solo una semplice mascotte, ma “il portabandiera di una sensibilità sociale del club che vedrà sviluppare, grazie a lui, nuovi progetti dedicati al benessere animale“. Chiara la volontà del presidente Giuseppe Pasini: ““Prendersi cura degli animali è una responsabilità che va condivisa con la comunità. E FeralpiSalò da sempre ha nell’impegno sociale il principale obiettivo”. E Leo ha fatto il suo debutto ufficiale in occasione della sfida contro il Padova, accompagnando i giocatori, i “Leoni del Garda”, sul campo da gioco. Il primo cane a scendere in campo come membro ufficiale di una squadra professionistica. E che dire, con il suo amico la FeralpiSalò sta volando.
Lo Zenit e la commozione di Dzyuba
“I cuccioli stanno meglio in casa“, il nome dell’iniziativa a cui lo Zenit San Pietroburgo ha aderito, facendo scendere in campo i suoi giocatori con in braccio dei cani, in occasione della partita contro il Rostov.
Un modo per cercare di sensibilizzare le persone a una maggiore attenzione verso gli animali, cercando di spingerle all’adozione dei cuccioli abbandonati, in cerca di una famiglia. Una iniziativa che ha preso esempio da quanto era già stato fatto dalla Serie A romena nella prima giornata di campionato con l’evento «Fill the gap in your life».
E c’è chi tra i giocatori della squadra russa è rimasto particolarmente emozionato nello scendere in campo con un cucciolo in braccio. Stiamo parlando di Artem Dzyuba, il gigante dello Zenit. Già visibilmente toccato, l’attaccante ha deciso di dare l’esempio e adottare proprio quel cucciolo che teneva tra le mani. Irresistibile la sua tenerezza.
FeralpiSalò e Zenit San Pietroburgo, due esempi di come il calcio possa essere un’opportunità di sensibilizzazione sociale e di diffusione di importanti insegnamenti.