La stagione per la Fermana non era iniziata nel migliore dei modi: appena un punto raccolto nelle prime cinque partite. Con l’arrivo di Riolfo, i gialloblù hanno iniziato ad ingranare racimolando punti importanti. Fondamentale l’apporto del nuovo allenatore, ma la Fermana ha beneficiato della crescita esponenziale della coppia di centrocampo formata da Giovanni Graziano e Malick Mbaye.
In apparenza le loro storie sono completamente diverse, ma il fato fa i primi scherzi fin dalla nascita. Entrambi classe 1995, sono nati a novembre, il senegalese il 6 ed il piemontese il 7. Giovanni capisce di avere un futuro nel calcio già a 10 anni, quando il Torino lo preleva dai Pulcini della Pro Vercelli. Un po’ più lungo il processo di Mbaye che arriva in Italia a 16 anni e viene subito preso nel settore giovanile del Trento. Nel suo secondo e ultimo anno in Trentino, un Roberto De Zerbi alla fine della carriera da calciatore fa da chioccia al giovane centrocampista.
Graziano fa tutta la trafila giovanile con il Torino ed esordisce con la Primavera a 17 anni; le carte in tavola per essere un predestinato ci sono tutte. Il primo anno gioca al fianco di grandi prodotti dei granata come Ogbonna, Aramu e Gyasi. L’anno successivo diventa anche lui una colonna della formazione e la trascina fino alla finale del Campionato Primavera. Ma tra lui e la vittoria c’è un diciottenne ben piazzato che nel frattempo era passato al Chievo Verona. Era proprio Mbaye: la finale, che Graziano non disputerà per un infortunio, andrà ai clivensi ai calci di rigori con Moschin protagonista per i vincitori (estremo difensore ora compagno di entrambi alla Fermana). Sarà il primo ed unico titolo della Primavera del Chievo Verona.
Quella sarà l’ultima volta che la loro storia si unisce; Giovanni rimane al Torino fino al 2015 dove esordirà anche in Europa League. Mentre Malick sarà il protagonista di una delle cavalcate più romantiche della storia recente del calcio italiano. Il senegalese è uno dei massimi artefici della prima storica promozione in Serie A del Carpi a soli 19 anni. Purtroppo, però non gli viene data la possibilità di fare il salto in A: resta in B con il Latina poi torna al Carpi sceso in cadetteria. Dopo una breve esperienza con la Cremonese, va in Serie C, dove ritrova il solito Graziano. Dopo Renate, Gozzano e Teramo, l’ex granata era tornato alla Pro Vercelli come quando era bambino. Però i due non giocheranno contro: Mbaye al Novara dura poco e va al Matelica, mentre Graziano rimane con i piemontesi.
Ma l’incontro è solo rimandato alla stagione successiva. I due vengono presi con non poco scetticismo alla Fermana. Ed effettivamente le prime prestazioni dei due non sono delle migliori. Fortunatamente però i giudizi affrettati non minano il loro reale potenziale. Con l’intesa che cresce partita dopo partita, Mbaye e Graziano diventano due colonne della Fermana e sostituiscono al meglio l’assenza di capitan Urbinati. Se la difesa marchigiana può dormire sonni tranquilli, è anche grazie ai due mediani dal destino incrociato.
A cura di Filippo Rocchi
Credit Photo: Fermana F.C
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