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Chi è Giacomo Ferrari? La storia del nuovo allenatore del Monopoli

Cambio in panchina in casa Monopoli. Dopo tre sconfitte consecutive, infatti, la dirigenza del club pugliese ha deciso di esonerare Pippo Pancaro e di promuovere il suo vice, Giacomo Ferrari. Una scelta che i tifosi biancoverdi sperano possa servire a far ritrovare alla loro squadra la brillantezza e la continuità. Per Ferrari, invece, sarà una sfida tutta nuova dato che è alla sua prima esperienza in panchina.

Ferrari, la storia del nuovo allenatore del Monopoli

Come detto, questa è per Ferrari la prima esperienza da allenatore, ma non la prima nel mondo del calcio. Dal 1984 al 2010 è stato infatti un calciatore professionista. La sua carriera parte dalla seconda categoria dove, con la maglia del Mornico, segna 47 gol in 42 partite. Numeri veramente da capogiro e, soprattutto, fuori categoria. Se ne accorge il Leffe, uno dei due club ”antenati” dell’attuale AlbinoLeffe, che lo porta in C2. Cambia la categoria, ma non la musica e anche tra i professionisti segna a raffica: 25 gol in 80 presenze. E l’attaccante, ambizioso quanto talentuoso, continua a sognare in grande. L’obbiettivo? Salire di categoria, senza mai arrendersi. Ed è esattamente ciò che fa Giacomo che, dopo altre esperienze tra i dilettanti, nel 1994 sbarca all’Alzano, un club bergamasco che sogna la Serie C.

Ferrari, dall’Alzano al debutto in A

Da lì parte la sua scalata, sempre con in testa lo stesso obbiettivo. Nel 94-95 la promozione in C2, l’anno successivo quella in C1. Sembra già un traguardo, ma è solo l’inizio. Nel 1999, infatti, succede l’impensabile. L’Alzano viene promosso in Serie B per la prima volta nella sua storia. Il trascinatore? Proprio Ferrari, nel frattempo divenuto anche capitano. Al primo anno in Serie B segna 12 gol dimostrando che, probabilmente, nessuna categoria è troppo dura per lui. Lo capisce per primo il Modena che, nel dicembre del 2000, lo tessera per tentare l’assalto alla cadetteria. Detto fatto, obbiettivo raggiunto, anche se Giacomo segna solo due volte. Ma la scalata non è finita, anzi. L’anno dopo, infatti, da neopromosso, il Modena riesce nell’impresa di ottenere una nuova promozione e vola in Serie A . La stagione nella massima serie inizia benissimo per gli emiliani, che battono anche la Roma di Capello, ma Ferrari non gioca mai alternando panchine e tribune. Il motivo si scoprirà solo più tardi.

Una clausola imponeva ai gialloblu il versamento di 100mila euro nelle casse del Mornico in caso di debutto in Serie A dell’attaccante. Ma non può essere questo a bloccare Ferrari a un passo dal sogno. Nell’aprile 2003, infatti, in un Braglia gremito, debutta a trentacinque anni nella sfida di campionato contro la Lazio coronando finalmente il suo sogno. Dopo il Modena altre esperienze nei dilettanti fino al ritiro, nel 2010. Uno che non si è mai arreso, dunque, e che ha sempre sognato in grande, cosa che sicuramente farà anche sulla panchina del Monopoli in vista del finale di stagione e, soprattutto, dei playoff

A cura di Alessandro Gonnelli