I segreti di Andrea Ferretti, il più giovane ds d’Italia che porta la Feralpi in B
A ventisei anni vince la Serie C da direttore sportivo. Il più giovane tra i professionisti in Italia, il migliore della classe. Andrea Ferretti è un ragazzo che conosce benissimo il calcio. Lo studia, lo ama. Pane e pallone da quando è piccolo. È entrato in questo mondo come giornalista, ad Ascoli. Sei anni fa la chiamata di Francesco Marroccu, che l’ha portato alla FeralpiSalò: prima team manager, poi direttore tecnico, infine ds. Scalata da giovane fuoriclasse. Il presidente Pasini gli ha dato fiducia e potere: “Vai e vinci”. Detto, fatto.
Al primo anno nell’incarico, Ferretti ha costruito una squadra perfetta per la promozione in B. Un mix di freschezza ed esperienza. Curiosità: l’età media della rosa è proprio… 26 anni. Undici giocatori sono più vecchi di lui, altrettanti più giovani, tre sono suoi coetanei. C’è forse anche questo tra i suoi segreti: quell’empatia giovane, quella capacità di fare gruppo. Sul campo come dietro la scrivania.
Classe ’96, dieci anni più giovane del capitano, Elia Legati. E’ un direttore che ama follemente quel che fa. Va sui campi tutte le domeniche. Primavera, Serie C e non solo. Sempre un occhio al mercato e alle occasioni – capita spesso di vederlo anche a Milano, negli hotel delle trattative. Sempre pronto in caso di necessità. A fine febbraio ha fatto fronte agli infortuni in attacco comprando Marco Sau. Un affare complicato: c’era il Cosenza, sembrava tutto saltato. Calma olimpica e capacità di imporsi: Ferretti ha chiuso il colpo. Uno dei tanti acquisti importanti: Pizzignacco, una certezza in porta, Pilati, colonna in difesa. E poi Butic, strappato ai rivali del Pordenone e decisivo in attacco con il gol-promozione.
Sorridente, consapevole e carismatico. Sempre con leggerezza. Ferretti è il vincitore dei record: ed è solo l’inizio. Questa sera festeggia la Serie B, sua come non mai. Sei anni di lavoro, di gavetta, di scalata. E ora vede le stelle.
A cura di Luca Bendoni