“Abbiamo zero margine di errore. Non possiamo più permetterceli. Siamo una squadra con dei valori e dobbiamo dimostrarlo”. Ciro Ginestra non si nasconde alla prima uscita ufficiale da allenatore dalla Fidelis Andria. La società biancoazzurra lo ha scelto per prendere il posto di Gigi Panarelli dopo otto giornate, con 5 punti e il penultimo posto alla pari con il Messina nel girone C di Serie C. “Dobbiamo avere un movimento unico, ragionare da collettivo e non per reparti – è la ricetta del 42enne di Pozzuoli, tra i pro già con Bisceglie e Casertana e nell’ultima esperienza in panchina a Picerno – se gli altri hanno fatto più punti di noi vuol dire che ora sono più bravi di noi. Sono fiero di esser qui in una grande piazza e della fiducia che la società ha riposto in me“.
Ad Andria si è ripetuta una staffetta già vissuta quattro anni fa dagli stessi protagonisti. Team Altamura, girone H di serie D, 11 ottobre 2017: out Panarelli, in Ginestra: “All’epoca ho vinto 9 partite di fila, me ne basterebbero 5-6 – sorride il Cobra – il calcio è diverso in tutte le parti. A me l’organico piace, abbiamo una squadra che può far bene. Ci si deve lavorare, siamo qui da due giorni e ho bisogno di avere conoscenza maggiore dell’organico che ho a disposizione. La medicina è a livello mentale. Quando una squadra non riesce a far punti è bloccata anche mentalmente. Poi quando si cambia allenatore si azzerano le gerarchie”. Necessario per una squadra che fatica a fare gol (7 sin qui) e ha la peggior difesa del girone C con 14 centri al passivo. “Ci sono delle potenzialità – assicura Ginestra – attaccanti del valore di Bubas, Di Piazza, Alberti, Tulli non ce li hanno tutti. Dobbiamo essere più feroci, garibaldini, recuperare palla più alti e andare ad attaccare la porta avversaria così”.
Concetti ereditati da Maurizio Sarri, che a Sorrento nove stagioni fa ha allenato il Ginestra attaccante e ne ha cambiato il punto di vista: “Sarri è quello che mi ha dato l’aspirazione a diventare un allenatore. Mi ha fatto capire che il calcio va oltre l’ora e mezza di lavoro sul campo. Da lì in poi ho cercato di fare quel tipo di calcio. Questo non significa che giocheremo con lo stesso modulo. Mi piace una squadra aggressiva, cattiva in fase di non possesso ma dobbiamo ricordarci che se non corriamo non facciamo punti. Dobbiamo avere spirito, cattiveria, determinazione e la qualità di chi sa giocare a calcio”. Con una certezza: “Credo che questo si possa fare tranquillamente. Il modulo per me sono numeri, valgono i principi di gioco. Conta come si vuole occupare gli spazi, il che è fondamentale: ci abbiamo lavorato in questi giorni, poi saranno i risultati a dire come abbiamo lavorato”.
Testa all’Avellino, avversario atteso domenica al Degli Ulivi: “Secondo me con qualche risultato che ci aumenta l’autostima questa è una piazza che ci farà divertire – è il pensiero dell’allenatore – affrontiamo una squadra forte, con dei valori e tante motivazioni. Vogliamo regalare ai nostri tifosi una soddisfazione, serve una scintilla che aumenti l’autostima e il livello delle prestazioni. Anche loro non sono partiti magari secondo le aspettative ma noi oggi non dobbiamo guardare l’avversario. Vincere con l’Avellino ci cambierebbe la stagione ma sappiamo di incrociare una signora squadra con un allenatore importante”. “So cosa vuol dire quando i risultati non arrivano, serve il sostegno di tutti”. E a svelare le ambizioni dell’allenatore è il presidente, Aldo Roselli: “Quando è arrivato Ciro abbiamo trovato immediatamente l’accordo – racconta – e quando siamo arrivati agli obiettivi gli ho proposto un premio salvezza. Lui ha detto no e ha chiesto un premio playoff“. Ma “non è presunzione – rilancia Ginestra, pronto alla prima con la Fidelis Andria – ma consapevolezza delle qualità di questo gruppo: ho visto tutte le partite e in questo girone, per quanto visto e per gli allenamenti fatti, questa Fidelis può giocare per obiettivi più alti di quelli percorsi oggi”.
A ripercorrere le tappe dell’esonero è stato il presidente della Fidelis Andria, Aldo Roselli: “Dopo la partita di Potenza ci sono state ore di confronto febbrile con tutta la dirigenza per capire che direzione dovessimo prendere. Dopo 48 ore abbiamo deciso di cambiare la guida tecnica”. E di “confermare il ds Degli Esposti. Si è trattato di una scelta condivisa da tutti“. Il messaggio è per la piazza: “A Potenza per due ore ho visto i tifosi sostenere la squadra dall’inizio alla fine, nonostante piovesse a dirotto. Poi è giusto che ognuno esprima rammarico verso i risultati. Non credo che il credito e la credibilità della società siano state intaccate dalle prime otto giornate: i tifosi sanno che se oggi siamo in Serie C è grazie all’ottimo comportamento della squadra nella scorsa stagione e della società nell’apparecchiare la domanda di ripescaggio“. Ora “dobbiamo stare con i piedi per terra, lavorare sodo e non perdere questa categoria. Siamo alla nona giornata e dare giudizi è prematuro: tutte le componenti in gioco devono partecipare a questo sogno, che la società ha regalato alla città”.
All'Alfredo Viviani i lucani affrontano la squadra di Colombo nel match valevole per la sedicesima…
All'Alberto Pinto il derby campano tra Casertana e Giugliano, valevole per la sedicesima giornata di…
Tutti gli aggiornamenti nel turno di C di questo weekend. Torna il campionato di Serie…
Allo Iacovone i pugliesi sfidano la squadra di Auteri nel match valevole per la sedicesima…
Stagione che sembrava già finita lo scorso ottobre, poi il recupero lampo. Ha quasi dell'incredibile…
Altri problemi in vista in casa giallorossi. Cancellata la partita di campionato, ecco quando si…