“Manca la vittoria?” C’è chi si affida a Lino Banfi
Manca la prima vittoria in campionato dopo sei turni e all’orizzonte c’è la sfida a una delle due capoliste del girone C? La Fidelis Andria si affida anche all’ironia per sconfiggere il tabù. Il club pugliese, atteso sabato prossimo dalla sfida casalinga contro il Catanzaro, ha infatti proposto sulla propria pagina Facebook una rivisitazione di Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, film a episodi del 1983 diretto da Sergio Martino e con protagonista Lino Banfi, nato proprio ad Andria. Nella locandina rivisitata si legge la ricetta per arrivare al successo: “Corrrrno di bue, latte scremèto, dacci la prima vittoria in campionèto”.
Fidelis Andria e ironia: oltre Lino Banfi, ci sono i numeri
Un modo per andare con l’ironia oltre un avvio di stagione non positivo per la Fidelis Andria allenata da Mirko Cudini. Il club pugliese, rivoluzionato nell’organico (solo Ciotti e Urso sono stati confermati rispetto alla squadra che aveva conquistato la salvezza nella scorsa stagione) è al momento nei piani bassi della classifica nel girone C di Serie C: effetto dei 3 punti conquistati in 6 giornate con i pareggi contro Potenza, Viterbese e Picerno e i ko incassati contro Audace Cerignola, Taranto e Virtus Francavilla. Bilancio a cui sommare l’eliminazione dalla Coppa Italia di Serie C, competizione in cui i biancoazzurri l’anno scorso erano arrivati in semifinale prima di cedere alla corazzata Sudtirol.
Cudini verso il Catanzaro: “Dobbiamo dare più del massimo”
Dopo il ko di Avellino, è stato tempo di voltare pagina con i fari puntati sulla sfida al Catanzaro, avversario che ha 13 punti in più della Fidelis e guida la classifica del gruppo C con il Crotone. “La squadra ha fatto la sua partita e poteva fare forse anche qualcosa in più – sono state le parole di Cudini dopo il ko di Coppa Italia in Irpinia – Catanzaro? Se vediamo la classifica non ci sarebbe partita, ma il calcio ci insegna che tutte le partite vanno giocate e noi cercheremo di dare il massimo e fare risultato“. Magari con la ricetta giusta, firmata Lino Banfi.